Un quadro generale positivo, con differenze di genere marcate
Un recente report dell’Istat ha evidenziato un trend positivo in merito alla percezione di sicurezza dei cittadini italiani. Nel periodo 2022-2023, la quota di persone che si sentono molto o abbastanza sicure quando escono a piedi di sera nella propria zona è aumentata, passando dal 60,6% del 2015-2016 al 76% della popolazione.
Tuttavia, questo miglioramento generale nasconde profonde disparità di genere. Le donne, infatti, si sentono significativamente più insicure degli uomini. Secondo l’indagine, le donne sono il doppio più propense a sentirsi insicure quando escono da sole di sera (16,4% contro il 7,4% degli uomini) e sono circa quattro volte più numerose a dichiarare di non uscire di sera per paura (19,5% contro il 5,3% degli uomini). Anche la paura della criminalità le condiziona maggiormente (28,8% rispetto al 19% degli uomini).
La crescente preoccupazione per la violenza sessuale
Un dato allarmante emerge dall’analisi della paura di subire violenza sessuale. Il 35,8% degli italiani teme, per sé o per i propri familiari, di essere vittima di qualche forma di abuso sessuale, una percentuale che rispetto al 2015-2016 è aumentata di 7,1 punti.
Anche in questo caso, le donne sono più preoccupate degli uomini: il 38,9% contro il 32,3%. Questo dato evidenzia la necessità di un’azione mirata per contrastare la violenza di genere e garantire la sicurezza delle donne in ogni contesto.
Un problema complesso che richiede soluzioni multifattoriali
L’aumento della percezione di sicurezza in generale è un dato positivo, ma è fondamentale non sottovalutare le differenze di genere che emergono da questa analisi. La paura delle donne di essere vittime di violenza, in particolare quella sessuale, è un problema reale e complesso che richiede un’azione multifattoriale. Sono necessari investimenti in politiche di prevenzione, educazione e contrasto alla violenza, oltre a un’azione costante di sensibilizzazione e di supporto alle vittime. Solo attraverso un impegno congiunto di istituzioni, società civile e cittadini si può creare un ambiente più sicuro per tutti, in cui le donne non siano costrette a vivere con la paura.