Il dolore di Giuliano Sangiorgi per la scomparsa del padre
Giuliano Sangiorgi, leader dei Negramaro, ha raccontato a Nicolò De Devitiis de Le Iene il momento più difficile della sua vita: la scomparsa del padre, avvenuta dieci anni fa. Sangiorgi ha ricordato con commozione il pranzo in famiglia durante il quale suo padre è stato colpito da un infarto. “Questo ricordo è quello più importante della mia vita”, ha detto Sangiorgi. “Ero piccolo, mi chiesero di suonare alla festa di un dottore. Tornai a casa felice perché avevamo preso venti mila lire, avevo 13 anni, mio padre mi riportò da questa persona, mi fece ringraziare e ridare i soldi indietro. E mi disse: ‘Adesso, magari, ti sembrano tanti questi soldi, un domani saranno pochi e tu sarai schiavo di questa cosa’. Io mi sento libero proprio grazie a quelle venti mila lire che ho riportato indietro. Se non fosse stato per lui, niente”.
Sangiorgi ha raccontato anche il giorno della morte di suo padre, quando stava per partire per l’America. “Il destino ha voluto che io avessi un dolore al petto e dissi a casa che dovevo andare in ospedale perché non mi stavo sentendo bene. I dottori pensavano che avessi un infarto in corso. Il cardiologo mi disse che era solo un principio di polmonite, qualcosa del genere. Quella cosa mi ha tenuto lì, in casa di mia madre e mio padre. Ogni mattina mi preparavo il caffè con mio padre, ho vissuto tutti quei giorni maledetti, ma anche benedetti. Poi quel giorno, stavamo aspettando di pranzare insieme e io, niente, me lo sono ritrovato in braccio. La freddezza con cui racconto quel momento mi stranisce, succede qualcosa che veramente ti protegge da questi dolori giganteschi”.
L’ictus di Lele Spedicato e il sostegno di Giuliano Sangiorgi
Lele Spedicato, bassista dei Negramaro, ha raccontato a Le Iene l’ictus che lo ha colpito nel 2019. “Mia moglie era incinta di otto mesi del nostro primo figlio, stavamo a casa con un hamburger, sul divano, guardando Netflix, la serata più tranquilla della mia vita, quando accuso un lieve mal di testa. Sto male e a un certo punto mi è mancata la vista dalla parte sinistra tipo come quando ti si cancellano le immagini. Sono salito in ambulanza e sono entrato in coma. Era un ictus emorragico. La prima cosa che ricordo è che ho detto: ‘Lunedì chiamo Giuliano’, e, prima di riaprire gli occhi, ho incontrato il suo papà che mi ha detto letteralmente: ‘Che ci fai qui? Vattene! Qui non c’è posto per te!’. Mi ha tirato un calcio nei fondelli e mi ha rimandato in questa dimensione”.
Spedicato ha sottolineato l’importanza del sostegno di Giuliano Sangiorgi durante la sua riabilitazione. “Ringrazio Lele per non averci cambiato la vita, noi credo non avremmo più continuato. Io non avrei più fatto musica”, ha detto Sangiorgi. “Se non fosse stato per lui, niente”.
La forza della musica e dell’affetto reciproco
Le storie di Sangiorgi e Spedicato sono un esempio della forza della musica e dell’affetto reciproco. La musica, per entrambi, è stata una fonte di conforto e di speranza in momenti difficili. L’affetto reciproco, invece, è stato un sostegno fondamentale per superare le difficoltà. Il loro racconto è un messaggio di speranza per tutti coloro che si trovano ad affrontare momenti difficili nella loro vita.
Nel video di Le Iene, si vede anche la band salentina improvvisare come “artisti di strada” lungo il fiume della capitale tedesca. Un momento di leggerezza e di spensieratezza, che testimonia la loro passione per la musica e la loro voglia di vivere.
La musica come forza di sostegno
La musica è spesso considerata una forma di espressione artistica, ma è anche un potente strumento di guarigione e di conforto. Le storie di Sangiorgi e Spedicato dimostrano come la musica possa essere un’ancora di salvezza in momenti di dolore e di difficoltà. La loro esperienza è un esempio di come la musica possa aiutare a superare le sfide della vita e a ritrovare la speranza.