Il Consiglio regionale della Liguria in fibrillazione per la mozione di sfiducia a Toti
Il Consiglio regionale della Liguria è stato teatro di una accesa discussione e di un clima di tensione durante la seduta di oggi, con le opposizioni che hanno abbandonato l’aula dopo il rinvio della votazione sulla mozione di sfiducia contro il presidente sospeso Giovanni Toti, agli arresti domiciliari per corruzione dal 7 maggio.
La proposta di convocare subito un ufficio di presidenza per calendarizzare la votazione immediata della mozione di sfiducia è stata respinta con 17 voti contrari (l’intero centrodestra) e 11 favorevoli (centrosinistra e M5S). Anche il capogruppo di Azione Sergio Rossetti ha votato a favore, abbandonando i lavori dell’assemblea sebbene non abbia sottoscritto la mozione perché “venuto a conoscenza del documento tramite i giornali”.
La maggioranza rinvia la votazione: tensioni e accuse reciproche
Nonostante il voto contrario delle opposizioni, la maggioranza ha approvato con 17 voti favorevoli (l’intero centrodestra) e 9 contrari (centrosinistra e M5S) la proposta di convocare un ufficio di presidenza sullo stesso tema per oggi pomeriggio alle 17. Questa decisione ha scatenato la reazione delle opposizioni, che hanno accusato la maggioranza di voler procrastinare la votazione sulla mozione di sfiducia.
Durante la discussione, si sono registrati momenti di alta tensione sia in aula che sugli spalti. Il capogruppo Pd Luca Garibaldi ha definito “erede del fascismo” la consigliera di Fdi Veronica Russo, scatenando una reazione tra i banchi della maggioranza. Il capogruppo della Lega Stefano Mai ha definito “truppe cammellate” i manifestanti a favore della mozione di sfiducia presenti sugli spalti, provocando una reazione che ha portato il presidente dell’assemblea Gianmarco Medusei a minacciare l’intervento delle forze dell’ordine.
Le opposizioni accusano la maggioranza di mancanza di trasparenza
Il capogruppo della Lista Sansa Ferruccio Sansa ha accusato il presidente dell’assemblea di “temere la gente sugli spalti” e di “andare sullo yacht di Spinelli”. “Ce ne andiamo perché crediamo che la Regione debba essere una casa trasparente”, ha concluso Sansa. “L’ufficio di presidenza andava fatto immediatamente per calendarizzare quanto prima la mozione”, ha commentato il capogruppo M5S Fabio Tosi. “C’è un problema democratico in quest’aula e la legislatura è finita, ce ne andiamo”, ha attaccato il capogruppo Pd Luca Garibaldi.
L’abbandono dell’aula da parte delle opposizioni rappresenta un’escalation di tensione politica in Liguria, con le opposizioni che accusano la maggioranza di voler ostacolare la votazione sulla mozione di sfiducia contro il presidente Toti.
Un clima politico teso in Liguria
La situazione politica in Liguria è estremamente tesa, con le opposizioni che accusano la maggioranza di voler proteggere il presidente Toti e di non voler affrontare la questione della sua posizione in modo trasparente. La decisione di rinviare la votazione sulla mozione di sfiducia alimenta le tensioni e crea un clima di sfiducia nel sistema politico regionale. Sarà interessante vedere come si evolverà la situazione nei prossimi giorni e se la maggioranza riuscirà a mantenere il controllo della situazione.