Chiusure e esuberi in vista per Beko Europe
La multinazionale turca Beko Europe ha annunciato la chiusura di tre stabilimenti in Italia entro la fine del 2025, con un totale di 1935 esuberi. La decisione, comunicata al tavolo ministeriale a Roma, riguarda gli stabilimenti di Siena e Comunanza (Ascoli Piceno) e la linea del freddo a Cassinetta (Varese).
Il piano, che arriva dopo 12 anni di cassa integrazione tra ex Whirlpool e Beko Europe, ha suscitato immediate e forti reazioni da parte dei sindacati e del governo italiano.
Reazioni e possibili contromisure
Il sottosegretario Fausta Bergamotto ha espresso la contrarietà del governo al piano, dichiarando: “Non condividiamo e non possiamo accettare il piano presentato oggi dai vertici di Beko Europe.” Il governo italiano ha annunciato la sua intenzione di far rispettare la golden power, uno strumento che permette allo Stato di intervenire in caso di operazioni che minacciano l’interesse nazionale.
I sindacati hanno espresso un’opposizione altrettanto decisa, sottolineando la necessità di tutelare l’occupazione e di trovare soluzioni alternative alla chiusura degli stabilimenti. Il segretario generale della Fim-Cisl, Marco Bentivogli, ha dichiarato: “Non accetteremo conclusioni che non siano condivise” con i sindacati.
Il futuro degli stabilimenti e dei lavoratori
Il futuro degli stabilimenti e dei lavoratori è incerto. Il governo italiano ha annunciato la sua intenzione di attivare ogni tipo di azione possibile per convincere la proprietà a cambiare strategia, ricorrendo anche all’azionista di riferimento per “chiedere il rispetto degli interessi del nostro Paese.”
La situazione è complessa e delicata, e si attende un’ulteriore evoluzione della vicenda. L’esito della trattativa tra governo, sindacati e Beko Europe determinerà il destino degli stabilimenti e dei lavoratori coinvolti.
Il peso dell’industria manifatturiera in Italia
La notizia della chiusura degli stabilimenti Beko Europe in Italia è un segnale preoccupante per l’industria manifatturiera italiana. Il settore è in difficoltà da tempo, con una continua perdita di posti di lavoro e una crescente delocalizzazione delle produzioni. La decisione di Beko Europe di chiudere gli stabilimenti in Italia è un’ulteriore conferma di questa tendenza negativa. La sfida per il governo italiano è quella di trovare soluzioni per rilanciare l’industria manifatturiera, creando le condizioni per un’economia più competitiva e sostenibile.