“Il Mercante di Venezia” a Napoli: una nuova edizione che rinnova la forma
Il capolavoro senza tempo di William Shakespeare, “Il Mercante di Venezia”, torna in scena al Teatro stabile d’innovazione Galleria Toledo di Napoli. Lo spettacolo, in scena dal 21 al 24 novembre, è prodotto da Galleria Toledo con la regia di Laura Angiulli, un’esperta conoscitrice della poetica elisabettiana.
Questa nuova edizione si propone di rinnovare la forma dello spettacolo, pur rimanendo fedele alla sua originale, drammatica, forza. La regista ha infatti creato un’esperienza visiva e drammaturgica che si nutre della tradizione ma la reinterpreta, per un pubblico moderno e attento.
L’allestimento scenico è fondamentale: gli attori reciteranno immersi nell’acqua, elemento che potenzia la carica simbolica di questa straordinaria opera. L’acqua diviene infatti metafora di un mondo ambiguo, dove i confini tra giustizia e ingiustizia – tra bene e male – si mescolano, senza mai trovare davvero pace.
Un’opera complessa e sfuggente
Laura Angiulli definisce “Il Mercante di Venezia” “un’opera straordinaria”, che “nella leggerezza solo fittizia della fabula tesse il nodo drammatico, che ne attraversa senza soluzione la materia compositiva”.
La regista sottolinea come l’opera sfugga a una precisa definizione di genere, muovendosi tra la leggerezza della commedia e la cupezza del dramma. Da un lato, il mondo di Belmonte e Portia è caratterizzato da amore, astuzia e travestimenti, mentre dall’altro la figura di Shylock e la sua storia di sventura introducono un elemento di oscurità.
Anche il personaggio di Antonio è complesso, sfumato nella velatura dell’amore infelice per l’amico Bassanio, al cui benessere dedica disponibilità ben oltre il suo stesso interesse, fino al rischio della vita.
Un’opera che invita alla riflessione
La regista evidenzia come “nell’apparente happy ending della vicenda resta aperto con inalienabile amarezza il versante etico dell’opera, sollevando incertezze proprio su quella felicità che nelle conclusioni di una commedia dovrebbe spartirsi fra tutti, e che in questo caso invece lascia aperto sul campo un dibattito impossibile a definirsi sul come – nel rovesciamento dei canoni della logica corrente – il carnefice venga infine a trovarsi vittima”.
“Il Mercante di Venezia” è un’opera che invita alla riflessione, che mette in discussione i confini tra giustizia e ingiustizia, bene e male. L’acqua, l’elemento scenico principale, diventa una metafora di questo mondo ambiguo, dove le sfumature dell’animo umano si mescolano in un affresco complesso.
Un’opera sempre attuale
“Il Mercante di Venezia” è un’opera che, nonostante sia stata scritta secoli fa, continua a parlare al pubblico di oggi. I temi trattati, come la giustizia, l’ingiustizia, l’amore, l’odio, la vendetta, sono ancora attuali e ci invitano a riflettere sulla complessità della natura umana. La nuova edizione di Galleria Toledo, con la sua interpretazione innovativa e il suo allestimento scenico suggestivo, offre al pubblico un’occasione unica per immergersi in questo capolavoro shakespeariano e per confrontarsi con le sue sfide morali e intellettuali.