Un anno di guerra e un appello alla pace
Il Papa Francesco ha dedicato parte del suo discorso alla fine dell’udienza generale di oggi, 24 agosto, alla guerra in Ucraina, ricordando che ieri si sono compiuti mille giorni dall’inizio del conflitto. Il Pontefice ha definito la ricorrenza un “giorno tragico” per le vittime e per la distruzione causata, ma anche una “sciagura vergognosa” per l’intera umanità.
Nonostante la pesantezza del bilancio, Francesco ha esortato a non perdere la speranza e a non stancarsi di stare al fianco del popolo ucraino. “Questo però non deve dissuaderci dal rimanere accanto al martoriato popolo ucraino, dall’implorare la pace e dall’operare perché le armi cedano il posto al dialogo, e lo scontro all’incontro”, ha affermato.
Un nuovo appello per la pace
L’appello alla pace è stato ribadito anche in occasione dell’incontro con i partecipanti al XII Colloquio del Dicastero per il Dialogo Interreligioso con il Centro per il Dialogo interreligioso e interculturale di Teheran. Francesco ha ricordato il mondo “diviso e lacerato da odio, tensioni, guerre e minacce di un conflitto nucleare” e ha invitato a “pregare” e “operare per il dialogo, la riconciliazione, la pace, la sicurezza e lo sviluppo integrale dell’intera umanità”.
Le parole del Papa assumono un significato ancora più profondo in un momento in cui le minacce di un conflitto nucleare si fanno sempre più concrete. Il suo appello alla pace e al dialogo è un messaggio di speranza per un mondo lacerato dalla guerra e dalla violenza.
La moglie del Presidente ucraino a Piazza San Pietro
Nel corso dell’udienza generale, il Papa ha anche salutato Olena Zelenska, la moglie del Presidente dell’Ucraina. La sua presenza a Piazza San Pietro è un segno tangibile della vicinanza del Pontefice al popolo ucraino e della sua speranza per un futuro di pace.
Un messaggio di speranza in un mondo in guerra
Le parole del Papa Francesco sono un messaggio di speranza in un mondo in guerra. La sua insistenza sul dialogo e sulla pace è un invito a non perdere la fiducia nella possibilità di un futuro migliore. La sua vicinanza al popolo ucraino e la sua condanna della guerra sono un esempio di coraggio e di responsabilità morale.