Prezzi alla produzione: sesto calo consecutivo, ma si attenua la flessione
I prezzi alla produzione dell’industria italiana hanno registrato a aprile il sesto calo consecutivo, attestandosi a -0,9% su base mensile e -5,9% su base annua. La flessione si attenua rispetto a marzo, quando si era registrato un calo del 9,6%.
Lo rende noto l’Istat, spiegando che a contribuire sono ancora principalmente i ribassi dei prezzi di fornitura di energia elettrica e gas sul mercato interno. Al netto della componente energetica, i prezzi mostrano un profilo congiunturale in lieve crescita.
Analisi del dato su base annua
Su base annua, spiega l’Istat, la flessione si riduce notevolmente per effetto della decisa attenuazione delle dinamiche negative dei prezzi di energia, in primo luogo, e beni intermedi sul mercato interno.
Prezzi delle costruzioni
Per le costruzioni, i prezzi registrano cali congiunturali modesti (-0,2% su base mensile) e mostrano flessioni su base annua relativamente contenute (-0,8%, stazionari il mese precedente).
Un segnale di speranza per l’economia italiana?
Il calo dei prezzi alla produzione, seppur ancora negativo, è un segnale positivo per l’economia italiana. La diminuzione dei costi di produzione potrebbe favorire la ripresa dell’attività industriale e contribuire a contenere l’inflazione. Tuttavia, è importante monitorare attentamente l’andamento dei prezzi nei prossimi mesi, in particolare al netto della componente energetica, per valutare se la tendenza al ribasso sia destinata a consolidarsi o se si tratti di un fenomeno transitorio.