Inchiesta a Bari: truffa da 200.000 euro con lo ‘schema Ponzi’
La Procura di Bari ha aperto un’inchiesta su una presunta truffa da 200.000 euro condotta con lo ‘schema Ponzi’. Nove persone, tra cui una promotrice finanziaria di Locorotondo, sono state indagate dalla Guardia di Finanza di Monopoli. Gli avvisi di conclusione delle indagini sono stati notificati ai nove indagati, che operano in Italia e all’estero.
La promotrice finanziaria e il ‘schema Ponzi’
Secondo le indagini, la promotrice finanziaria, in concorso con gli altri indagati, avrebbe promosso l’offerta al pubblico di investimenti in prodotti finanziari italiani ed esteri, per conto di soggetti non abilitati. La truffa sarebbe avvenuta attraverso il sistema noto come ‘schema Ponzi’, che prometteva facili guadagni agli investitori inesperti. I promotori avrebbero prospettato rendimenti mensili oscillanti tra il 2% e il 7%, senza fornire il prospetto informativo e le previste autorizzazioni.
Il capitale raccolto non è stato restituito
Il capitale raccolto, che ammonta complessivamente a circa 200.000 euro, non è stato restituito agli investitori. Le indagini della Guardia di Finanza si sono concentrate sulla ricostruzione dei flussi finanziari e sull’identificazione dei responsabili della truffa. La promotrice finanziaria e gli altri indagati dovranno rispondere di una serie di reati, tra cui l’abuso di mercato e la truffa aggravata.
Il rischio degli investimenti non regolamentati
Questo caso dimostra ancora una volta i rischi legati agli investimenti non regolamentati. La promessa di facili guadagni è spesso un campanello d’allarme che dovrebbe indurre gli investitori a diffidare. È fondamentale informarsi sulle caratteristiche dei prodotti finanziari e sui soggetti che li promuovono, prima di investire. La trasparenza e la professionalità sono elementi imprescindibili per una gestione responsabile del proprio patrimonio.