Piazza Affari in calo, ma lo stacco dei dividendi pesa
La Borsa di Milano ha chiuso la seduta in calo dell’1,27%, con l’indice Ftse Mib che ha subito una flessione del 1,22% principalmente a causa dello stacco del dividendo da parte di un gruppo di società di peso. Tra queste, spiccano Eni, Intesa Sanpaolo, Poste Italiane, Mediobanca e Banco Bpm.
In fondo al listino, se si considerano le variazioni dei titoli rettificate per non tenere conto dello stacco della cedola, si trovano Diasorin (-2,6%), Interpump (-2,5%), Stm (-2,1%) ed Enel (-1,3%). Quest’ultima ha mostrato debolezza nel giorno della presentazione del suo piano.
Vendite sono state registrate anche su Recordati (-1,2%), Iveco (-1%) e Campari (-0,9%).
Le banche brillano, Banco Bpm in testa
A distinguersi positivamente sono state le banche, con Banco Bpm in testa, in rialzo del 3,4%. Il titolo ha beneficiato della mossa su Mps (+1,8%). A seguire, si sono distinte la Popolare di Sondrio (+2,4%) e Bper (+2,3%).
Tim (+2,1%) ha registrato un forte rialzo dopo l’annuncio del ritorno al dividendo. In luce anche Saipem (+1,5%) e Mediolanum (+1,3%).
Le Borse europee recuperano terreno
Le principali Borse europee hanno chiuso la giornata con un andamento poco mosso, recuperando terreno nel finale di seduta in scia a Wall Street.
Londra è salita dello 0,57%, Parigi dello 0,12%, mentre Francoforte ha ceduto lo 0,11%.
L’impatto dello stacco dei dividendi
Lo stacco dei dividendi è un evento che può influenzare significativamente il prezzo di un titolo azionario. Quando una società stacca il dividendo, il suo valore si riduce di un importo pari al dividendo stesso. Questo è un fattore da tenere in considerazione quando si analizza l’andamento di un titolo azionario, soprattutto in un contesto di mercato come quello attuale, dove la volatilità è elevata.