La minaccia di Mosca
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha dichiarato che la Russia risponderà con “risposte appropriate” alla decisione degli Stati Uniti di consentire all’Ucraina di colpire il territorio russo con i missili Atacms. Peskov ha ricordato le parole del presidente Vladimir Putin, pronunciate lo scorso settembre, secondo cui l’utilizzo di tali missili da parte dell’Ucraina significherebbe che “i Paesi NATO sono in guerra con la Russia”.
“La posizione della Russia è stata esposta chiaramente da Putin”, ha affermato Peskov. “Tale posizione è ben compresa dall’Occidente e dai Paesi che forniscono questi armamenti”.
“Vedremo se sceglieranno di fare questo passo avventato e potenzialmente pericoloso, provocando un’ulteriore escalation delle tensioni nel conflitto”, ha aggiunto il portavoce. “Comunque è certo che tali azioni non resteranno senza una risposta appropriata, come Putin ha detto chiaramente”.
Le dichiarazioni di Putin
Due mesi fa, il presidente Putin aveva affermato che l’uso di missili a lungo raggio forniti da Paesi dell’Alleanza atlantica per colpire la Russia dal territorio ucraino avrebbe significato che “i Paesi NATO, gli Usa e i Paesi europei, sono in guerra con la Russia”.
Secondo Putin, le forze ucraine non possono da sole azionare questi armamenti, avendo bisogno di specialisti militari dei Paesi fornitori per inserire i dati di intelligence necessari al puntamento.
“In questo caso, tenendo conto del cambiamento della stessa essenza di questo conflitto, prenderemo le decisioni appropriate sulla base delle minacce che ci verranno rivolte”, aveva aggiunto il capo del Cremlino.
Le possibili risposte di Mosca
In giugno, durante un incontro con i rappresentanti delle agenzie di stampa internazionali, Putin aveva ipotizzato che Mosca potesse rispondere fornendo a sua volta missili “nelle regioni del mondo da dove verranno sferrati attacchi sensibili a siti di quei Paesi che forniscono armi all’Ucraina”, vale a dire della Nato.
La minaccia di Mosca è stata interpretata come un chiaro segnale di escalation del conflitto, con la Russia che sembra intenzionata a rispondere con la forza a qualsiasi tentativo di fornire all’Ucraina armi offensive in grado di colpire il territorio russo.
Le implicazioni della decisione degli Stati Uniti
La decisione degli Stati Uniti di fornire all’Ucraina i missili Atacms è stata vista come un importante passo avanti nel supporto militare a Kiev. I missili Atacms hanno una portata di oltre 300 km e potrebbero consentire all’Ucraina di colpire obiettivi strategici in territorio russo, compresi centri di comando e depositi di munizioni.
Tuttavia, la decisione è stata anche criticata da alcuni esperti, che hanno avvertito che potrebbe portare a un’escalation del conflitto e aumentare il rischio di una guerra diretta tra la Russia e la NATO.
La situazione attuale
La situazione attuale è molto tesa, con la Russia che ha minacciato di rispondere con la forza a qualsiasi uso di missili Atacms da parte dell’Ucraina. La decisione degli Stati Uniti di fornire tali armi ha aumentato le tensioni e ha portato a un’escalation del conflitto.
Resta da vedere come si svilupperà la situazione nei prossimi giorni e settimane. La possibilità di una guerra diretta tra la Russia e la NATO è ancora remota, ma il rischio è reale e non va sottovalutato.
Un’escalation pericolosa?
La minaccia di Mosca di “risposte appropriate” è un campanello d’allarme che non possiamo ignorare. L’uso di missili Atacms da parte dell’Ucraina, se autorizzato dagli Stati Uniti, potrebbe davvero innescare una spirale di escalation pericolosa. È fondamentale che tutte le parti coinvolte cerchino una soluzione diplomatica al conflitto, evitando azioni che potrebbero portare a un’ulteriore escalation delle tensioni.