Un nuovo arresto per l’omicidio di Santo Romano
Un nuovo arresto è stato effettuato nell’ambito delle indagini sull’omicidio di Santo Romano, il 19enne ucciso a San Sebastiano al Vesuvio la notte tra il primo e il 2 novembre scorso. Le forze dell’ordine hanno denunciato un giovane maggiorenne per concorso in omicidio. Il giovane era in compagnia del 17enne che ha confessato di aver sparato a Romano, causando la sua morte.
L’omicidio è avvenuto in un contesto di violenza e rivalsa, con una lite scoppiata per un motivo futile: un paio di scarpe Gucci sporcate. La vittima, Santo Romano, è stata colpita da un colpo di pistola al petto, mentre un suo amico è rimasto ferito al braccio, solo lievemente.
Indagini in corso
Le indagini dei carabinieri sono in corso anche nei confronti del giovane che ha ospitato il 17enne dopo l’omicidio, in un’abitazione nel quartiere Barra di Napoli. Le autorità stanno cercando di ricostruire la dinamica degli eventi e di identificare eventuali altri coinvolti nel delitto.
Il 17enne reo confesso, in alcune foto pubblicate sul web, è ritratto accanto al figlio di colui che è ritenuto a capo del clan Aprea e al giovane Francesco Pio Valda, sotto processo davanti alla Corte di Assise di Napoli per l’omicidio dell’aspirante pizzaiolo Francesco Pio Maimone. Maimone, come Romano, è stato ucciso con un colpo di pistola al petto, in una lite a cui era del tutto estraneo, scoppiata per un pestone su un paio di scarpe firmate.
Un’altra vittima innocente
L’omicidio di Santo Romano è un’ulteriore dimostrazione della violenza che affligge la nostra società. La sua morte è un atto barbaro e insensato, che ci ricorda la fragilità della vita e la necessità di costruire una società più giusta e sicura per tutti.