Un ambiente di ricerca internazionale e inclusivo
L’Istituto di fisica teorica di Trieste (Ictp), che quest’anno celebra il suo 60° anniversario, è un luogo dove la scienza trascende le barriere nazionali e culturali. Come sottolinea Mohammed Faraj, fisico palestinese che lavora all’Ictp da quasi sette anni, “nella scienza non è importante la nazionalità, nessuno ti chiede la carta d’identità e sulla scorta di quella, se sei palestinese, israeliano, americano o altro, decide se è disponibile a lavorare con te o no”.
Faraj, che lavora anche al Cern di Ginevra, sottolinea l’importanza di un ambiente scientifico inclusivo, dove “non importa la religione, che si sia cristiani, giudeo o musulmani, noi siamo scienziati, gente, persone, abbiamo tutti gli stessi diritti, abbiamo tutti le stesse responsabilità”.
L’esperienza di una ricercatrice ucraina
Un’altra testimonianza di questa realtà internazionale è quella di Nataliia Manki, fisico ucraina di Sumy, che ha trovato rifugio all’Ictp dopo l’inizio della guerra. Manki, che ha lasciato il suo paese con i figli, ha trovato all’Ictp non solo un luogo di lavoro, ma anche un ambiente di supporto e di accoglienza.
“L’Ictp mi ha invitata e sono felice perché non mi aiuta soltanto nella mia attività, alla comunità scientifica, ma anche nel trovare un appartamento, nella scuola per i miei figli, nell’asilo per i bambini, insomma, in molti ambiti della mia vita”, racconta Manki, che si dice “al sicuro” all’Ictp.
La ricercatrice ucraina sottolinea anche l’importanza della collaborazione scientifica al di là delle divisioni politiche e nazionali: “Io non lavoro con scienziati russi ma in una comunità scientifica dove siamo tutti insieme, in modo pacifico e non per fare la guerra. Sono ucraina, rimango ucraina ma in questa comunità ci sono molte nazionalità”, conclude.
L’Ictp: un modello di collaborazione internazionale
Le testimonianze di Faraj e Manki evidenziano il ruolo fondamentale dell’Ictp come luogo di incontro e collaborazione scientifica internazionale. L’istituto, che da 60 anni promuove la ricerca scientifica in diverse discipline, si contraddistingue per la sua apertura e la sua capacità di creare un ambiente di lavoro inclusivo e positivo, dove la scienza è al servizio dell’umanità.
In un mondo sempre più diviso da conflitti e tensioni, l’esempio dell’Ictp rappresenta un modello di collaborazione internazionale, dove la scienza diventa un ponte tra culture e nazionalità diverse, contribuendo a costruire un futuro più luminoso per tutti.
Un messaggio di speranza in un mondo diviso
La testimonianza dei ricercatori palestinese e ucraina all’Ictp offre un messaggio di speranza in un mondo diviso da conflitti e tensioni. L’istituto rappresenta un esempio concreto di come la scienza possa essere un potente strumento di unione e di pace, superando le barriere nazionali e culturali. La collaborazione internazionale in ambito scientifico è fondamentale per affrontare le sfide globali del nostro tempo, dalla ricerca di soluzioni per il cambiamento climatico alla lotta alle malattie.