Un funerale laico all’insegna della musica e della memoria
Si è svolto oggi a Milano il funerale laico di Licia Pinelli, vedova dell’anarchico Giuseppe Pinelli, accusato ingiustamente della strage di piazza Fontana del 1969. La cerimonia, che si è tenuta in un clima di commozione e rispetto, è stata caratterizzata da musica e ricordi.
Ad aprire il rito funebre è stata la musica. Un musicista ha cantato e suonato “La ballata del Pinelli”, un brano che racconta la morte del ferroviere anarchico, simbolo di un’ingiustizia che ha segnato la storia d’Italia.
Le parole commosse della figlia Claudia
Dopo la musica, è stata la figlia Claudia a prendere la parola, ricordando la madre con parole commosse e profonde. “Quanta vita Licia, ti chiedevi come fosse possibile vivere così a lungo e ultimamente ti chiedevi anche perché”, ha detto Claudia, descrivendo la lucidità e la dignità di Licia fino agli ultimi giorni della sua vita.
“Volevi sistemare tutto per tempo per non essere un peso, sei stata lucida e dignitosa fino alla fine e te ne sei andata in un soffio, quasi avessi deciso che poteva bastare così, che avevi dato abbastanza”, ha aggiunto Claudia, sottolineando la forza d’animo e la determinazione della madre.
“E hai dato tanto, davvero tanto”, ha proseguito Claudia, ricordando l’amore e l’affetto che Licia ha saputo dare a tutti coloro che le sono stati vicini. “Quante persone ci sono, quanto affetto, ti schermiresti perché non volevi diventare un monumento nazionale, nonostante quello che ti è successo”.
La lotta per la giustizia e la memoria
Claudia ha poi sottolineato il coraggio e la determinazione di sua madre nel lottare per la giustizia e la verità. “Nonostante il calvario a cui sei stato sottoposta, non ti sei mai permessa la rassegnazione e che gli altri decidessero per te, che ti incattivissero e hai costruito sempre. Sei stata la nostra roccia”, ha detto Claudia, ricordando la tenacia di Licia nel chiedere giustizia per suo marito, Giuseppe Pinelli.
“Con dignità hai continuato a chiedere giustizia per quell’anarchico idealista che avevi sposato, il nostro papà, ucciso innocente nei locali della Questura di Milano”, ha concluso Claudia, ribadendo la ferma convinzione della famiglia Pinelli sull’innocenza di Giuseppe.
I ricordi degli amici e delle nipoti
Oltre alla figlia, anche le nipoti e gli amici di Licia hanno preso la parola, raccontando aneddoti e ricordi che hanno dipinto un ritratto di una donna forte, coraggiosa e piena di vita.
Una delle nipoti ha parlato della nonna come di una persona “onesta e caparbia che ci ha insegnato cosa significa lottare e resistere. Ma anche la fratellanza”.
Anche gli amici delle case popolari di via Preneste, che sono sempre stati vicini a Licia e l’hanno aiutata dopo la morte di Giuseppe, hanno condiviso i loro ricordi, testimoniando l’affetto e la stima che la donna ha sempre saputo suscitare.
Un esempio di coraggio e dignità
La scomparsa di Licia Pinelli è un momento di grande dolore per la famiglia e per tutti coloro che l’hanno conosciuta. Ma è anche un’occasione per ricordare una donna straordinaria, un esempio di coraggio e dignità. Licia ha sempre lottato per la giustizia e la verità, senza mai cedere alla rassegnazione. La sua storia è un monito per tutti noi, un invito a non dimenticare le ingiustizie del passato e a continuare a lottare per un mondo più equo e giusto.