Assoluzione in Appello per gli ex Sindaci di Melito Porto Salvo
La Corte d’Appello di Reggio Calabria ha emesso una sentenza di assoluzione per gli ex sindaci di Melito Porto Salvo, Giuseppe Iaria e Gesualdo Costantino, nel processo ‘Ada’. In primo grado, i due erano stati condannati rispettivamente a 12 e 10 anni di carcere per associazione a delinquere di stampo mafioso. La sentenza di appello ha ribaltato la precedente condanna, assolvendo gli ex sindaci dall’accusa di essere intranei alla cosca Iamonte Salvo. Secondo i giudici, non vi sarebbero prove sufficienti a dimostrare il loro coinvolgimento nella ‘ndrangheta.
L’accusa, sostenuta dalla Dda di Reggio Calabria, aveva sostenuto che la cosca Iamonte Salvo avesse sostenuto i due politici locali per garantirsi il libero accesso al Comune di Melito Porto Salvo. Tuttavia, la Corte d’Appello non ha ritenuto sufficienti le prove presentate dall’accusa per dimostrare l’esistenza di un legame diretto tra i politici e la cosca.
Oltre all’accusa di associazione mafiosa, l’ex sindaco Iaria era stato accusato anche di turbativa d’asta. Anche questa accusa è stata rigettata dalla Corte d’Appello. L’ex capo dell’ufficio tecnico comunale di Melito Porto Salvo, Francesco Maisano, era stato accusato di concorso esterno con la ‘ndrangheta e di turbativa d’asta. Anche lui è stato assolto per non aver commesso il fatto.
L’ex sindaco Gesualdo Costantino, che in passato ha ricoperto anche il ruolo di vice presidente della Provincia di Reggio Calabria, è stato assolto per non aver commesso il fatto.
Gli avvocati di Iaria, Carlo Morace e Domenico Vadalà, hanno espresso soddisfazione per la sentenza, sottolineando che la decisione della Corte d’Appello ha riconosciuto l’estraneità del loro assistito alla ‘ndrangheta e che Iaria ha svolto il suo ruolo politico da sindaco di Melito Porto Salvo nell’interesse della comunità.
Il Comune di Melito Porto Salvo era stato sciolto per infiltrazioni mafiose in seguito all’inchiesta ‘Ada’.
Le Implicazioni dell’Inchiesta ‘Ada’
L’inchiesta ‘Ada’ ha avuto un impatto significativo sulla vita politica e sociale di Melito Porto Salvo. Il Comune era stato sciolto per infiltrazioni mafiose, un provvedimento che ha evidenziato la presenza di una forte influenza della ‘ndrangheta nella zona. L’inchiesta ha portato alla condanna di diversi esponenti della cosca Iamonte Salvo, accusati di associazione mafiosa, estorsione, traffico di droga e altri reati.
L’assoluzione degli ex sindaci Iaria e Costantino solleva importanti interrogativi sulla natura del loro coinvolgimento nella vicenda. La Corte d’Appello ha ritenuto che non vi fossero prove sufficienti a dimostrare la loro intraneità alla cosca, ma questo non significa che non ci siano state forme di collaborazione o connivenza tra i politici e la criminalità organizzata. L’inchiesta ‘Ada’ ha dimostrato la capacità della ‘ndrangheta di infiltrarsi nelle istituzioni e di influenzare le decisioni politiche.
La sentenza di appello solleva anche questioni sul ruolo della politica locale nella lotta alla criminalità organizzata. La presenza di infiltrazioni mafiose nelle istituzioni è un problema diffuso in molte regioni d’Italia. La lotta alla ‘ndrangheta richiede un impegno costante da parte di tutte le istituzioni, con un’attenzione particolare alla prevenzione e alla trasparenza amministrativa.
Considerazioni sull’Assoluzione
L’assoluzione degli ex sindaci di Melito Porto Salvo è un evento significativo, che riapre il dibattito sulla lotta alla criminalità organizzata in Italia. La sentenza della Corte d’Appello ha ribaltato la condanna di primo grado, sollevando dubbi sull’effettivo coinvolgimento dei politici nella cosca Iamonte Salvo. Tuttavia, l’inchiesta ‘Ada’ ha evidenziato la pervasività della ‘ndrangheta nella società e la necessità di un’azione costante per combatterla. È importante sottolineare che l’assoluzione non implica necessariamente l’innocenza degli ex sindaci, ma semplicemente la mancanza di prove sufficienti per dimostrare la loro colpevolezza. La lotta alla criminalità organizzata è un processo complesso e continuo che richiede la collaborazione di tutte le istituzioni e la partecipazione attiva della società civile.