Operazione antimafia: 15 arresti per la latitanza di Abbruzzese
Quindici persone sono state arrestate con l’accusa di aver fatto parte della rete di fiancheggiatori che hanno agevolato la latitanza di Leonardo Abbruzzese, ritenuto un elemento di spicco della cosca omonima di Lauropoli (Cosenza). L’arresto di Abbruzzese è avvenuto a Bari il 6 novembre 2023, a seguito di un’operazione condotta dai carabinieri del Comando provinciale di Cosenza, coordinati dalla Dda di Catanzaro.
Gli arresti sono stati eseguiti in provincia di Cosenza e a Bari, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip. I reati ipotizzati nei confronti degli arrestati sono, a vario titolo, favoreggiamento personale aggravato dalla finalità di agevolazione mafiosa, associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione aggravata dalle modalità mafiose.
Il trasporto in ambulanza e la rete di fiancheggiatori
L’indagine, coordinata dalla Dda e condotta dai carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Cosenza e della Compagnia di Cassano all’Ionio, ha avuto come obiettivo il rintracciamento di Abbruzzese, 39 anni, che si era sottratto all’arresto in occasione dell’operazione Athena del 30 giugno 2023. Le indagini hanno consentito di scovare il latitante a Bari e di individuare la presunta rete di fiancheggiatori.
Secondo quanto emerso dagli accertamenti, Abbruzzese il 17 ottobre 2023 è stato trasferito da Spezzano Albanese a Bari a bordo di un’ambulanza riconducibile ad un’associazione del cosentino e condotta da un volontario di soccorso. Il trasporto in ambulanza, secondo l’accusa, è stato scelto per eludere più agevolmente eventuali controlli di polizia durante il tragitto.
Una volta giunto a Bari, Abbruzzese avrebbe potuto contare sull’ospitalità garantitagli all’interno di una villa riconducibile a soggetti pugliesi in rapporti con gli Abbruzzese.
Spaccio di droga ed estorsioni
Le indagini hanno portato alla luce l’esistenza di un’associazione finalizzata allo spaccio di cocaina ed eroina, operante nei comuni di Spezzano Albanese e Terranova da Sibari. L’organizzazione criminale, secondo le accuse, era dedita al traffico di sostanze stupefacenti.
Inoltre, sono state ricostruite un’estorsione ed una tentata estorsione aggravate dal metodo mafioso. La prima è stata perpetrata ai danni di un assuntore di stupefacenti per il recupero di un debito di circa 25 mila euro contratto per acquisti di droga. La seconda è stata tentata nei confronti di un imprenditore agricolo per il recupero di crediti non meglio specificati.
L’importanza della lotta alla criminalità organizzata
L’operazione che ha portato all’arresto di Abbruzzese e alla smantellamento della rete di fiancheggiatori è un importante passo avanti nella lotta alla criminalità organizzata. La collaborazione tra Dda e forze dell’ordine è fondamentale per contrastare il fenomeno mafioso e garantire la sicurezza dei cittadini. L’arresto del boss e la scoperta dell’organizzazione dedita allo spaccio di droga sono un segnale importante per la comunità e dimostrano l’efficacia delle indagini e del lavoro svolto dalle forze dell’ordine.