Rimessione in libertà per tifoso Juve
Un 23enne tifoso della Juventus, arrestato nella notte tra l’8 e il 9 novembre con l’accusa di aver preso parte agli scontri con gli ultrà granata a Torino nella zona della Gran Madre, è stato rimesso in libertà dopo l’udienza di convalida. Il giovane, incensurato e senza altre pendenze penali, era stato portato ai domiciliari dopo l’arresto.
L’avvocato Alan Felice, che assiste il 23enne, ha dichiarato che il suo assistito è accusato di concorso in rissa aggravata e che alla prossima udienza, fissata a dicembre, chiederà la messa alla prova.
Il racconto degli eventi
Secondo quanto è trapelato, al momento dell’intervento delle forze dell’ordine, il 23enne stava aiutando un compagno rimasto ferito nella zuffa. Nell’automobile del giovane sono state trovate delle aste per reggere le bandiere.
La vicenda si inserisce nel contesto degli scontri avvenuti a Torino nella notte tra l’8 e il 9 novembre, alla vigilia del derby della Mole tra Juventus e Torino. Gli scontri, che hanno visto coinvolti ultrà delle due squadre, si sono verificati nella zona della Gran Madre e hanno causato diversi feriti.
Considerazioni personali
La vicenda del 23enne tifoso della Juventus ci ricorda la pericolosità degli scontri tra ultrà, un fenomeno che purtroppo affligge il mondo del calcio. È importante sottolineare che la violenza non è mai la soluzione e che la passione per la propria squadra non deve mai sfociare in comportamenti illegali. La messa alla prova, se concessa, potrebbe rappresentare un’opportunità per il giovane per rimettersi in carreggiata e per riflettere sulle sue azioni. Speriamo che questo caso possa essere un monito per tutti coloro che sono coinvolti nel mondo del calcio, affinché si impegnino a promuovere un ambiente sportivo più sano e sicuro.