Indagini lampo e caso chiuso
Gli agenti della Questura di Mantova, in collaborazione con la Questura di Cremona, hanno concluso le indagini sull’aggressione ai danni di un tifoso disabile cremonese, avvenuta prima del derby Mantova-Cremonese disputatosi sabato scorso al Martelli. L’inchiesta lampo ha portato all’identificazione dei due responsabili, entrambi italiani: un 52enne residente in provincia di Mantova e un 55enne residente fuori provincia. I due non sono affiliati al tifo organizzato degli ultras mantovani.
Le indagini, condotte dagli specialisti delle digos di entrambe le questure, si sono avvalse della raccolta di testimonianze sul posto e della visione delle immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti in zona.
L’aggressione e il contesto
Il gruppo di disabili cremonesi, che si trovava a Mantova con l’Associazione Marcotti Osvaldo nell’ambito di un progetto di Telecronaca Inclusiva, era diretto verso la tribuna Cisa, dove avevano i posti assegnati. Nei pressi di un bar, i due identificati ora li hanno circondati e minacciati, colpendo con un pugno uno dei ragazzi. L’aggressione è avvenuta dopo che il gruppo aveva parcheggiato il pulmino e si stava dirigendo verso la tribuna.
Le conseguenze
Nei confronti dei due responsabili della violenza è stato emesso il Daspo (Divieto di accesso agli stadi) per cinque anni e il Divieto di accesso alle aree urbane per due anni.
Un atto di intolleranza e violenza
L’aggressione a un tifoso disabile è un atto di intolleranza e violenza inaccettabile. Il calcio dovrebbe essere uno sport per tutti, senza distinzioni di alcun tipo. La condanna per i responsabili è un segnale positivo, ma è importante che si lavori per prevenire simili episodi in futuro.