La Consulta boccia la legge Calderoli
La Corte Costituzionale ha accolto parzialmente i ricorsi di quattro Regioni (Campania, Puglia, Sardegna e Toscana) contro la legge sull’Autonomia differenziata, dichiarando illegittime le disposizioni chiave della riforma. La Consulta ha stabilito che i Livelli Essenziali delle Prestazioni (Lep) non possono essere definiti dal Governo, ma dal Parlamento con una legge o con una delega che preveda principi e criteri direttivi specifici. La Corte ha inoltre affermato che non si possono trasferire alle Regioni intere materie, ma solo specifici compiti o funzioni, e solo quando le Regioni sono in grado di dimostrare di poterle svolgere meglio in relazione alle caratteristiche del loro territorio. Di fatto, la Corte ha messo in discussione l’idea di un regionalismo competitivo, indicando che deve essere cooperativo e solidale.
Il Comitato per i Lep prosegue il suo lavoro
Nonostante la sentenza della Consulta, il Comitato per i Lep, presieduto da Sabino Cassese, continuerà il suo lavoro fino al 31 dicembre 2024. Il Comitato era stato istituito per definire gli standard minimi di servizio pubblico indispensabili per garantire i diritti civili e sociali, uno dei punti della riforma Calderoli che è stato bocciato dalla Corte. Il lavoro del Comitato, secondo Cassese, andrà a costituire un materiale utile per il Parlamento nella definizione dei Lep.
Il futuro del referendum sull’autonomia
La sentenza della Consulta potrebbe avere un impatto sul referendum sull’autonomia. Il quesito abrogativo della legge potrebbe essere riformulato o considerato superato dalla Cassazione, mentre il quesito richiesto da 5 Regioni potrebbe essere annullato. Il governatore del Veneto Luca Zaia prevede che il referendum andrà a “finire male”.
Le reazioni degli altri governatori
Il presidente del Friuli Venezia Giulia e della conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, ha affermato che la Consulta ha ritenuto legittima la norma, seppure con la necessità di qualche correzione. Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha assicurato che i negoziati con il ministro Calderoli continueranno sulle materie per cui non è prevista la definizione dei Lep. Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha invece definito la sentenza un “ko totale” per la legge Calderoli, affermando che la legge è stata “completamente sconvolta” e che il processo è fermo. Emiliano ha anche sottolineato che il referendum abrogativo dell’autonomia non si ferma.
L’impatto della sentenza sulla riforma dell’autonomia
La sentenza della Consulta rappresenta un duro colpo per la riforma dell’autonomia di Calderoli. La Corte ha bocciato le disposizioni chiave della legge, ribadendo il ruolo centrale del Parlamento nella definizione dei Lep e ridimensionando l’idea di un regionalismo competitivo. La sentenza potrebbe portare a una riformulazione della legge, con un maggiore coinvolgimento del Parlamento e un focus su un regionalismo cooperativo e solidale. L’impatto della sentenza sul futuro del referendum sull’autonomia è ancora incerto, ma è probabile che il quesito abrogativo della legge sarà riformulato o addirittura annullato.