La decisione del governo Milei
Il governo argentino di Javier Milei, guidato dal controverso leader libertario, ha annunciato la revoca delle due pensioni che riceve Cristina Fernandez de Kirchner, ex presidente e vedova dell’ex presidente Nestor Kirchner. La decisione è stata presa in seguito alla ratifica in Cassazione della condanna per un caso di corruzione, che ha visto Kirchner condannata a sei anni di reclusione.
Il portavoce della Presidenza, Manuel Adorni, ha spiegato che le due pensioni vengono concesse “con carattere straordinario” agli ex presidenti che si distinguono per “onore e merito” nell’esercizio delle funzioni. Adorni ha quindi affermato che la condanna di Kirchner rappresenta “il contrario all’onore, il merito e il buon impegno”, giustificando la revoca delle pensioni.
Il governo ha precisato che la direttiva verrà portata avanti attraverso l’organo di amministrazione della previdenza sociale (Anses), che dipende dal ministero del Capitale Umano. La sospensione delle due pensioni, secondo quanto riferito dal governo, rappresenterà un risparmio di 21,8 milioni di pesos argentini (circa 21 mila euro).
La sentenza di condanna e il ricorso in Corte Suprema
La sentenza di condanna a sei anni di Kirchner, benché confermata dalla Cassazione, dovrà passare tuttavia al vaglio anche della Corte Suprema. L’ex presidente ha infatti presentato ricorso contro la sentenza, che potrebbe quindi essere ancora modificata o annullata.
La decisione del governo Milei di revocare le pensioni di Kirchner, in attesa della sentenza definitiva della Corte Suprema, ha suscitato polemiche e critiche da parte dei sostenitori dell’ex presidente. Alcuni sostengono che la decisione sia politicamente motivata e che non tenga conto del fatto che Kirchner potrebbe ancora essere assolta dalla Corte Suprema.
La vicenda rappresenta un nuovo capitolo nella lunga e complessa storia politica argentina, caratterizzata da tensioni e conflitti tra le diverse fazioni politiche. La decisione del governo Milei potrebbe avere un impatto significativo sul panorama politico argentino e sulle relazioni tra il governo e l’opposizione.
Considerazioni personali
La decisione del governo Milei di revocare le pensioni a Cristina Fernandez de Kirchner è un chiaro segnale del clima politico che si respira in Argentina. La condanna per corruzione, pur non essendo ancora definitiva, è stata interpretata dal governo come un’occasione per colpire un’avversaria politica.
La revoca delle pensioni, pur essendo un atto legale, potrebbe essere interpretata come un atto di vendetta politica, soprattutto in considerazione del fatto che la sentenza della Corte Suprema non è ancora definitiva. La vicenda solleva importanti questioni etiche e legali, che meritano di essere approfondite.
È importante ricordare che la presunzione di innocenza è un principio fondamentale del diritto, e che la condanna di Kirchner non è ancora definitiva. La decisione del governo Milei di revocare le pensioni, in attesa della sentenza della Corte Suprema, potrebbe essere vista come un’anticipazione di una condanna che non è ancora stata pronunciata.