Un corteo di protesta per denunciare la “paralisi”
Per la seconda volta in pochi mesi, gli avvocati di Torino hanno sfilato in corteo per denunciare la grave situazione in cui versa l’ufficio dei giudici di pace. Quasi duecento toghe hanno percorso le poche centinaia di metri che separano la sede delle ex Carceri Nuove ai cancelli del Palazzo di giustizia, per esprimere la loro preoccupazione per la “paralisi” che sta paralizzando l’attività giudiziaria.
La causa di questa situazione è una carenza di organico che raggiunge il 94%, un problema che non solo non è migliorato nel corso del tempo, ma si è aggravato. La situazione è così critica che, come ha segnalato il segretario del Consiglio dell’Ordine, Claudio Strata, un’udienza di opposizione a un decreto ingiuntivo depositato nel 2023 è stata fissata al 2028.
L’appello alle istituzioni e la protesta dei carrozzieri
I vertici di tribunale e Corte d’Appello hanno segnalato da tempo la questione, ma senza alcun esito. “E quando le istituzioni non vogliono risolvere i problemi – ha detto uno speaker – dobbiamo scendere in piazza, perché è nostro dovere difendere diritti che appartengono tutti i cittadini”.
Al raduno erano presenti anche alcuni carrozzieri, che lamentano i gravi disagi economici patiti per la mancata celebrazione delle cause. La loro presenza sottolinea come il problema non riguardi solo gli avvocati, ma anche i cittadini che si trovano a dover affrontare ritardi e disagi ingiustificati.
Un problema che richiede un’azione urgente
La situazione dell’ufficio dei giudici di pace a Torino è un problema serio che richiede un’azione urgente da parte delle istituzioni. L’accesso alla giustizia è un diritto fondamentale, e i ritardi e i disagi causati dalla carenza di organico sono inaccettabili. Le autorità competenti devono intervenire in modo tempestivo e risolutivo per garantire un servizio giudiziario efficiente ed equo per tutti i cittadini.