La revoca dei licenziamenti collettivi
La Berco, azienda di proprietà di Thyssenkrupp specializzata nella produzione di componenti e sistemi sottocarro per macchine movimento terra cingolate, ha deciso di ritirare la procedura di licenziamento collettivo annunciata nei giorni scorsi. La decisione è stata presa dopo un tavolo al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (Mimit), con la partecipazione di sindacati e azienda. La revoca riguarda 480 lavoratori, inizialmente destinati al licenziamento. Insieme alla revoca dei licenziamenti, è stata rimossa anche la disdetta degli accordi integrativi aziendali.
Il contesto della crisi
La decisione di Berco di ritirare la procedura di licenziamento collettivo arriva dopo un periodo di incertezza per l’azienda. La Berco, con sede a Copparo (Ferrara), ha subito negli ultimi anni un calo della domanda di componenti per macchine movimento terra, a causa della crisi del settore. L’azienda ha cercato di contenere i costi, ma la situazione è diventata insostenibile. La procedura di licenziamento collettivo era stata vista come l’unica soluzione per evitare la chiusura dell’azienda.
Le reazioni dei sindacati
I sindacati hanno accolto con favore la revoca dei licenziamenti collettivi. Le organizzazioni sindacali hanno espresso soddisfazione per il risultato raggiunto al tavolo al Mimit. Hanno sottolineato l’importanza del dialogo tra azienda e sindacati per trovare soluzioni condivise. I sindacati hanno anche ribadito l’importanza di investire nel settore delle macchine movimento terra, un settore strategico per l’economia italiana.
Un segnale di speranza per il settore
La revoca dei licenziamenti collettivi da parte di Berco rappresenta un segnale di speranza per il settore delle macchine movimento terra, che sta attraversando un momento di difficoltà. La decisione di Berco di ritirare la procedura di licenziamento collettivo dimostra che è possibile trovare soluzioni condivise tra azienda e sindacati, evitando il ricorso a misure drastiche. Questo segnale positivo potrebbe incoraggiare altre aziende del settore a cercare soluzioni alternative alla crisi, investendo in innovazione e in nuovi mercati.