Borsa di Milano in calo, timori sulle banche centrali e sui crediti deteriorati di Mps
La Borsa di Milano ha chiuso la seduta di oggi in calo del -1,47%, in linea con l’andamento degli altri listini europei e di Wall Street. L’incertezza sulla politica monetaria delle banche centrali ha portato ad un aumento dei rendimenti dei titoli di Stato, con lo spread tra Btp e Bund che ha concluso la seduta a 132 punti e il tasso del decennale italiano in aumento di 11 punti base al 4%.
Tra i titoli in calo, spicca Mps (-5,4%), con i timori per una nuova inchiesta nell’ambito della vicenda dei crediti deteriorati. Anche le altre banche hanno subito pressioni, tra cui Intesa e Bper (-2%), Banco Bpm (-1,4%), e Unicredit (-1,3%).
Corrente di vendite anche per Iveco (-4,6%) e Saipem (-3,3%), quest’ultima nel giorno in cui ha raccolto le offerte per il riacquisto di obbligazioni in scadenza nel 2025 e 2026.
Tim (-2,1%) ha subito un calo nel giorno dei conti del trimestre, con la società alle prese con le vicende della vendita della Rete. Scivola Stm (-2,7%), con le prese di profitto dopo il rally del settore europeo grazie ai conti di Nvidia.
In calo anche l’energia, in linea con il prezzo del petrolio, e le utility, con il gas che rialza la testa. In flessione Enel e Tenaris (-1,3%), Eni (-1,2%), Hera (-0,3%) e A2a (-0,08%).
Pochi i titoli in rialzo, Diasorin in testa
Pochi i titoli in rialzo tra cui spicca Diasorin (+2,1%).
Salgono anche Cucinelli (+0,3%), Unipol e Pirelli (+0,2%).
Il mercato azionario italiano risente delle incertezze globali
La performance negativa della Borsa di Milano riflette le incertezze globali che stanno influenzando i mercati finanziari. Le banche centrali si trovano ad affrontare un contesto complesso, con l’inflazione ancora elevata e la crescita economica in rallentamento. Le loro decisioni sulla politica monetaria, in particolare riguardo ai tassi di interesse, avranno un impatto significativo sulle performance dei mercati azionari. La situazione di Mps, con le nuove inchieste sui crediti deteriorati, aggiunge un ulteriore elemento di preoccupazione per il settore bancario italiano.