Leonardo smentisce lo scorporo, punta al rilancio
Leonardo ha smentito categoricamente ogni ipotesi di scorporo della divisione aerostrutture a fini di cessione. La notizia è stata comunicata direttamente dall’azienda nel verbale della riunione di questa mattina dell’Osservatorio Strategico con le segreterie generali e nazionali di Fiom, Fiom e Uilm.
Al contrario, l’azienda ha annunciato l’intenzione di avviare, senza ulteriori esiti, un nuovo piano di rilancio per la divisione aerostrutture. Questo piano mira a “individuare nuove opportunità di business funzionali all’integrazione della produzione”, anche attraverso “eventuali alleanze strategiche, anche a livello internazionale”.
Obiettivi del piano di rilancio
L’obiettivo principale del piano di rilancio è quello di “rafforzare la valorizzazione delle competenze qualificate, la salvaguardia dei livelli occupazionali nel medio-lungo periodo e la presenza industriale nel Mezzogiorno”.
In altre parole, Leonardo punta a rilanciare la divisione aerostrutture attraverso una strategia di crescita e sviluppo che si basa sull’innovazione, la collaborazione internazionale e la valorizzazione del capitale umano.
Trasparenza e confronto sindacale
L’azienda si è impegnata a illustrare tempestivamente i contenuti del piano di rilancio, dapprima in sede di Osservatorio Strategico e, successivamente, nell’ambito delle ulteriori sedi di confronto sindacale, in primis il coordinamento nazionale delle rsu della divisione aerostrutture.
Questo dimostra la volontà di Leonardo di coinvolgere le organizzazioni sindacali in tutte le fasi del processo decisionale, garantendo la massima trasparenza e il confronto aperto con i lavoratori.
Un segnale positivo per il futuro della divisione aerostrutture
La decisione di Leonardo di puntare su un piano di rilancio anziché sullo scorporo rappresenta un segnale positivo per il futuro della divisione aerostrutture. Questo dimostra la fiducia dell’azienda nel potenziale di crescita di questa divisione e la volontà di investire in essa per garantirle un futuro sostenibile. Sarà importante monitorare l’attuazione del piano e il suo impatto sull’occupazione e la presenza industriale nel Mezzogiorno.