Un viaggio di dieci anni verso il cuore di una cometa
Il 12 novembre 2014, la sonda Rosetta dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha rilasciato il lander Philae, il cui obiettivo era quello di posarsi sul nucleo della cometa 67/P Churyumov-Gerasimenko. Questo evento ha segnato un momento storico nell’esplorazione spaziale, paragonabile allo sbarco sulla Luna del 1969.
Philae, frutto della collaborazione tra le agenzie spaziali di Germania, Francia e Italia, era stato progettato da Amalia Ercoli Finzi del Politecnico di Milano e battezzato da Serena Vismara, una giovane italiana di 15 anni all’epoca del lancio della missione nel 2004.
Il lander ha viaggiato per dieci anni attraverso il Sistema Solare con Rosetta, equipaggiato con un computer dalle capacità paragonabili a un PC della fine degli anni ’80 e con meno di un megabyte di memoria, che non ha mai perso un bit durante il lungo viaggio.
Una volta separato da Rosetta, Philae ha iniziato la sua discesa verso la superficie della cometa, un paesaggio aspro e inospitale caratterizzato da picchi aguzzi, scarpate e crateri.
Un atterraggio rocambolesco e una missione ricca di sfide
A causa di un problema ai dispositivi di ancoraggio, Philae ha rimbalzato tre volte sulla superficie della cometa, finendo sull’orlo di un crepaccio in una posizione che esponeva solo una piccola parte dei pannelli solari necessari per alimentare le batterie.
Questa posizione ha ostacolato la seconda fase della missione, che prevedeva l’utilizzo della trivella progettata e realizzata in Italia per sondare il suolo della cometa.
Esaurita l’energia iniziale delle batterie, Philae è entrato in uno stato di ibernazione il 14 novembre 2014, dal quale si è risvegliato circa otto mesi dopo.
Da allora, le comunicazioni con Rosetta sono state riprese, ma in modo irregolare, fino all’ultimo contatto nel luglio 2015. La missione di Philae si è conclusa ufficialmente nel luglio 2016.
Un contributo italiano fondamentale
Nonostante le difficoltà incontrate, Philae è riuscito a inviare a Terra dati scientifici importanti sulla cometa.
L’Italia ha svolto un ruolo fondamentale in questa missione, con la partecipazione dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), delle università Parthenope di Napoli e di Padova, del Politecnico di Milano, dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR).
L’industria italiana ha contribuito in modo significativo con le aziende Thales Alenia Space (Thales-Leonardo) e Telespazio (Leonardo-Thales).
La missione è stata ideata dalla planetologa Angioletta Coradini, scomparsa nel 2011.
Un successo nonostante le difficoltà
La missione di Philae è stata un successo nonostante le difficoltà incontrate. Il lander ha dimostrato la capacità di atterrare su una cometa e di raccogliere dati scientifici preziosi. L’Italia ha svolto un ruolo importante in questa missione, dimostrando la sua competenza nel campo dell’esplorazione spaziale.