La decisione di Margaryta Yakovenko
La scrittrice ispano-ucraina Margaryta Yakovenko, autrice del romanzo “Fuori posto”, ha annunciato la sua decisione di non partecipare al dibattito sulla guerra in Ucraina previsto per venerdì 31 maggio al Festival Encuentro, che si terrà a Perugia e Castiglione del Lago dal 29 maggio al 2 giugno. La decisione è stata presa in seguito alla conferma della presenza del professore di storia dell’economia presso l’Università di San Pietroburgo Oleg Nikolaevic Mitsk, in video-collegamento.
“Non posso parlare di guerra con un professore russo”, ha dichiarato la Yakovenko, spiegando che sarebbe “semplicemente impensabile” confrontarsi con un rappresentante del Paese aggressore in questo momento. La scrittrice ha sottolineato il dolore che la guerra ha causato al popolo ucraino e la necessità per gli intellettuali di schierarsi dalla parte delle vittime.
“Noi ucraini viviamo da due anni un orrore inenarrabile. È nostro compito, come intellettuali, sapere da che parte stiamo. Io ho chiaro qual è la mia: quella di scrittori come Victoria Amelina o Volodymyr Vakulenko, assassinati da soldati russi durante questa guerra”, ha aggiunto la Yakovenko.
La reazione degli organizzatori
Gli organizzatori del Festival Encuentro hanno espresso la loro comprensione per lo stato d’animo di Margaryta Yakovenko, riconoscendo il dolore causato dalla guerra e dall’invasione russa. Hanno accolto la sua richiesta di non partecipare al dibattito, offrendole la possibilità di presentare il suo libro “Fuori posto” il giorno seguente, il 1 giugno, con la professoressa e giornalista Ivana Finocchiaro.
Tuttavia, gli organizzatori hanno anche espresso il loro disappunto per la mancata partecipazione al dibattito, ritenendolo un’occasione preziosa per ascoltare diverse prospettive sul conflitto. “Restiamo tuttavia dell’avviso che un dibattito sia tale solo quando a prendervi parte sono voci espressione di punti di vista differenti”, hanno affermato, sottolineando che la presenza di Margaryta Yakovenko e Oleg Nikolaevic Mitsk, insieme a quella di Emlio Cassese e Francesco Randazzo, avrebbe offerto al pubblico una visione più completa del conflitto.
Il valore del dialogo
La decisione di Margaryta Yakovenko solleva un dibattito importante sul valore del dialogo in situazioni di conflitto. Da un lato, è comprensibile il suo dolore e la sua difficoltà a confrontarsi con un rappresentante del Paese aggressore. Dall’altro, è fondamentale che le diverse prospettive sul conflitto siano ascoltate e confrontate, anche se dolorose. L’obiettivo di un dibattito non è necessariamente trovare un punto di accordo, ma piuttosto favorire la comprensione reciproca e la consapevolezza delle diverse realtà. La sfida è trovare il modo di creare spazi di dialogo che siano rispettosi del dolore delle vittime, ma che allo stesso tempo permettano di approfondire le diverse prospettive sul conflitto.