La necessità di una visione globale per i cambiamenti climatici
Il professor Roberto Danovaro, docente di Ecologia all’Università Politecnica delle Marche e presidente della Fondazione Patto con il mare per la Terra, lancia un appello per una visione globale per affrontare i cambiamenti climatici e le loro conseguenze. Alla vigilia della Cop29, la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si terrà a Baku (Azerbaigian) dall’11 al 22 novembre, Danovaro sottolinea la crescente disparità tra i Paesi avanzati e quelli in via di sviluppo, affermando che è necessario pensare a misure che colmino questo squilibrio.
Secondo Danovaro, il modello di crescita basato sul consumo di risorse naturali ha portato a un aumento del benessere, ma ha anche generato conseguenze negative che ora si stanno manifestando. L’esperto ribadisce che non si può chiedere ai Paesi in via di sviluppo di non percorrere la stessa strada percorsa dai Paesi occidentali, ma è necessario sostenerli economicamente e aiutarli a crescere in modo sostenibile. "Non possiamo consumare le risorse di altri Paesi mentre noi, come in Italia e negli Stati Uniti, registriamo un aumento di boschi e foreste", afferma Danovaro.
L’interconnessione tra clima, natura e salute umana
Danovaro evidenzia la stretta interconnessione tra i cambiamenti climatici, gli effetti sulla natura e la salute umana. "C’è un legame forte tra i cambiamenti climatici e i loro effetti sulla natura, e su questi aspetti si gioca anche la partita della salute umana", afferma l’esperto, citando come esempi le ondate di calore e la recente alluvione di Valencia.
Secondo Danovaro, questa "visione olistica" di clima, natura e salute umana non ha ancora ricevuto la giusta attenzione. Sebbene esistano una Cop sui cambiamenti climatici e una sulla biodiversità che hanno avviato un dialogo, Danovaro ritiene che non sia sufficiente. "Stiamo per affrontare una grossa crisi non solo per siccità e ondate di calore causate dai cambiamenti climatici, ma anche una crisi dovuta all’impatto dei cambiamenti climatici sulla biodiversità, la riduzione nella produzione di cibo e le conseguenti migrazioni", spiega Danovaro.
L’urgenza di superare gli steccati ideologici
Danovaro sottolinea l’urgenza di superare gli steccati ideologici sul tema del clima. "Non sono un tema politico come non lo è la salute, ma sono un problema reale per tre miliardi di persone e sono un problema sociale perché sono le popolazioni più deboli del pianeta a essere colpite di più", afferma l’esperto.
Danovaro conclude il suo intervento sottolineando l’importanza di una visione globale e un’azione urgente per affrontare i cambiamenti climatici e le loro conseguenze, evitando di creare nuove disparità tra i Paesi ricchi e quelli in via di sviluppo.
Considerazioni personali
Le parole di Danovaro ci spingono a riflettere sulla complessità dei cambiamenti climatici e sulla necessità di un approccio olistico che tenga conto delle interconnessioni tra clima, natura e salute umana. L’urgenza di agire è evidente, ma è altrettanto importante che le azioni intraprese siano sostenibili e non creino nuove disparità tra i Paesi. La sfida è complessa, ma non impossibile. Se riusciremo a superare gli steccati ideologici e a collaborare in modo efficace, possiamo ancora costruire un futuro più sostenibile per tutti.