Un atto simbolico contro il fascismo
Dopo 100 anni, il comune di Serra de’ Conti (Ancona) ha revocato la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, conferitagli il 18 maggio 1924. La decisione è stata presa all’unanimità dal consiglio comunale il 6 novembre scorso, su proposta del gruppo di minoranza “Progetto Democratico” e su richiesta della sezione Anpi di Arcevia.
La delibera è stata presentata come un atto simbolico che riafferma i valori della Costituzione italiana e condanna il fascismo. “Revocare la cittadinanza onoraria non significa cancellare pagine buie del passato ma fare i conti con la storia e imparare da essa per non fare nuovamente errori che mettano in discussione i diritti fondamentali delle persone”, hanno spiegato dalla minoranza consiliare.
La figura di Benito Mussolini è stata definita “assolutamente in contrasto con la Costituzione e con i valori della comunità serrana”.
Un emendamento contro “tutti i totalitarismi”
La lista civica di maggioranza, guidata dal sindaco Silvano Simonetti e sostenuta dal centrodestra regionale, ha presentato un emendamento al testo originario della proposta. L’emendamento ha incluso frasi che condannano “tutti i totalitarismi di ogni forma e sotto ogni bandiera”.
L’Anpi di Arcevia: “Una nota stonata”
L’Anpi di Arcevia ha definito l’emendamento “una nota stonata”, pur giudicando il principio di condanna dei totalitarismi come condivisibile. L’associazione ha sottolineato “la tendenza di una certa destra a mal digerire la richiesta di una condanna schietta, sincera e assoluta del fascismo, senza ricorrere all’espediente dell’equiparazione tra tutti i regimi”.
Secondo l’Anpi, l’emendamento “decontestualizza gli eventi storici nel tentativo di annacquarne e intorbidirne la memoria”.
Il valore simbolico della revoca
La revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini è un atto simbolico importante che riafferma i valori della Costituzione italiana e condanna il fascismo. È un gesto che riconosce la gravità dei crimini commessi dal regime fascista e la necessità di ricordare e imparare dal passato per evitare che simili errori si ripetano. Tuttavia, è importante che la condanna del fascismo sia chiara e inequivocabile, senza ricorrere a generalizzazioni che potrebbero banalizzare la sua specificità e la sua pericolosità.