La richiesta di condanna
La Procura della Repubblica di Alessandria ha chiesto 24 anni di reclusione per Paolo Riccone, accusato del femminicidio della compagna Floriana Floris. La richiesta è stata avanzata oggi, lunedì 27 maggio, dalla pm Eleonora Guerra davanti alla Corte d’Assise di Alessandria.
La ricostruzione del delitto
Il femminicidio è avvenuto il 7 giugno 2022 nella casa della famiglia di Riccone, a Incisa Scapaccino (Asti), dove i due convivevano. La figlia di Floriana, Alice, preoccupata per la mancata comunicazione con la madre, ha allertato i carabinieri. All’arrivo delle forze dell’ordine, il corpo di Floriana è stato trovato senza vita a terra, colpito da oltre quaranta coltellate.Riccone, trovato in stato confusionale, ha ammesso di aver ucciso la compagna. I carabinieri hanno scoperto che Riccone aveva vegliato per due giorni la compagna morta e aveva tentato il suicidio ingerendo candeggina e provando a tagliarsi i polsi.
La perizia psichiatrica
I periti del tribunale hanno escluso l’incapacità di intendere e di volere di Riccone, giudicandolo “pienamente capace”. La perizia ha stabilito che l’imputato era in grado di comprendere il significato delle proprie azioni e di controllarle al momento del delitto.
Il video di Floriana
Un elemento chiave per la ricostruzione del femminicidio è stato un video girato con il telefonino da Floriana prima della morte. Nel video, la donna implorava Riccone di non ucciderla. Questo video ha contribuito a delineare un quadro agghiacciante del femminicidio e ha fornito ulteriori prove per sostenere l’accusa.
L’attesa del verdetto
Il processo per il femminicidio di Floriana Floris è in corso. La Corte d’Assise di Alessandria dovrà ora valutare le prove presentate e decidere se condannare o meno Paolo Riccone. La sentenza è attesa nelle prossime settimane.
Riflessioni sul femminicidio
Il caso di Floriana Floris è un altro tragico esempio di femminicidio, un fenomeno che colpisce le donne in ogni parte del mondo. È importante ricordare che la violenza sulle donne è un problema sociale grave e che è fondamentale agire per prevenirla e combatterla. La violenza domestica e il femminicidio non sono mai accettabili e dobbiamo lavorare insieme per costruire una società più sicura per tutte le donne.