Nuovi arresti a Como in un’inchiesta ‘parallela’ a Brescia
La Guardia di Finanza di Como ha arrestato diversi individui nell’ambito di un’inchiesta che si configura come ‘parallela’ a quella condotta dalla Procura di Brescia. Entrambe le indagini si concentrano su una truffa ai danni dello Stato, con alcuni indagati che compaiono in entrambi i procedimenti. La nuova inchiesta, condotta dai militari della Guardia di Finanza di Como, ha portato alla luce un sistema di simulazione di apparati produttivi per ottenere finanziamenti.
Il metodo della truffa
Secondo l’accusa, gli indagati, durante sopralluoghi presso istituti di credito, inscenavano l’esistenza di un’attività produttiva reale. Affittavano capannoni, procuravano macchinari e impiegavano falsi operai che simulavano un’intensa attività lavorativa. L’obiettivo era quello di ingannare le banche sul rating creditizio delle aziende, inducendole a erogare prestiti che in realtà non sarebbero stati restituiti.
Gli indagati e le loro connessioni
Tra gli arrestati figurano Marco Savio, amministratore della Marfin srl e agente monomandatario di Banca Progetto. La Procura di Monza ha chiesto e ottenuto il carcere per Savio, mentre il gip di Brescia ha disposto i domiciliari. Un altro indagato è Maurizio Ponzoni, ritenuto vicino alla cosca della ‘ndrangheta di Legnano-Lonate Pozzolo. Ponzoni è stato sottoposto a misure di prevenzione e si trova attualmente in carcere su disposizione del gip comasco.
Il meccanismo della truffa
Il sistema fraudolento prevedeva l’induzione in errore di Banca Progetto sul rating creditizio e sulla capacità di restituzione dei prestiti. In questo modo, anche Medio Credito Centrale, che concedeva la garanzia pubblica sull’80% delle somme, veniva indotto a rilasciare la garanzia.
Considerazioni
Questa vicenda evidenzia la complessità e l’organizzazione di alcuni sistemi fraudolenti che colpiscono lo Stato. La collaborazione tra le diverse Procure e le forze dell’ordine è fondamentale per smantellare queste organizzazioni criminali. La lotta alla criminalità finanziaria è una priorità per la tutela dell’economia e della legalità.