Sei fermati dopo gli scontri di Trieste-Varese
La Polizia di Stato di Trieste ha fermato all’alba di oggi sei persone, coinvolte a vario titolo negli scontri verificatisi al termine della partita di basket tra Trieste e Varese, in via Flavia, domenica scorsa. Lo rende noto l’emittente televisiva Tele4, precisando che si tratta di 4 tifosi del Varese e 2 di Trieste.
L’operazione della Questura di Trieste è scattata dopo 24 ore di intenso lavoro sui filmati acquisiti dalla Digos dalle telecamere della zona. Secondo quanto ricostruito da Tele4, un gruppo di 21 supporter di Varese (forse con udinesi infiltrati) una volta che la scorta li ha lasciati in superstrada, invece di proseguire in direzione dell’autostrada sono tornati indietro attraverso altre strade e, con mazze e incappucciati, si sono presentati all’ingresso principale del PalaTrieste.
Indagini in corso e interrogatori di garanzia
Non sono ancora note le misure che adotterà la Questura né il ruolo che hanno avuto i due supporter triestini negli scontri, ora agli arresti domiciliari.
“Saranno gli interrogatori di garanzia a fornire i primi elementi di chiarezza” ha spiegato all’emittente l’avvocato Giovanni Adami (già presidente della Fip regionale) che assiste i supporter triestini.
Un episodio che getta un’ombra sul mondo dello sport
Gli scontri dopo la partita di basket tra Trieste e Varese sono un episodio che getta un’ombra sul mondo dello sport. La violenza non ha mai posto in questo contesto, e la necessità di garantire la sicurezza di tutti gli spettatori è fondamentale. È importante che le autorità competenti facciano luce su quanto accaduto e che vengano prese misure efficaci per prevenire episodi simili in futuro. Il mondo dello sport dovrebbe essere un luogo di passione, di rispetto e di fair play, non di violenza e di aggressioni.