La decarbonizzazione americana prosegue
Gli Stati Uniti sono impegnati in un percorso di decarbonizzazione, un impegno che non sembra destinato a cambiare con l’arrivo della nuova amministrazione Trump. Questo è quanto afferma Raimondo Orsini, direttore della Fondazione Sviluppo sostenibile, intervenendo agli Stati generali della green economy a Ecomondo, Rimini. Orsini sottolinea come l’Inflation Reduction Act (IRA), legge che prevede ingenti investimenti per la transizione energetica, sia difficile da modificare e che, inoltre, i suoi finanziamenti siano diretti principalmente verso gli Stati repubblicani. L’IRA è un importante strumento per la decarbonizzazione, in quanto promuove una più rapida riduzione delle emissioni di gas serra, con l’obiettivo di raggiungere il 100% di elettricità green entro il 2035.
L’impegno degli Stati Uniti per la decarbonizzazione
Gli Stati Uniti sono il secondo emettitore mondiale di gas serra, dopo la Cina, ma il primo pro capite. Nel 2022 hanno ridotto le emissioni del 14,5%. L’amministrazione Biden ha mobilitato ingenti risorse per la transizione energetica, con un forte sostegno governativo per promuovere una riduzione più rapida delle emissioni. L’impegno si manifesta anche a livello locale, con città e stati che stanno adottando misure concrete per la decarbonizzazione. New York, ad esempio, ha annunciato la proibizione dei combustibili fossili in tutti i nuovi edifici entro il 2027, mentre la California richiede che i nuovi edifici siano cablati per il funzionamento completamente elettrico e lo stato di Washington prevede che i nuovi edifici siano dotati di pompe di calore.
Un futuro sostenibile?
La perseveranza degli Stati Uniti nel percorso di decarbonizzazione, nonostante il cambio di amministrazione, è un segnale positivo per il futuro del pianeta. L’IRA, con il suo focus sulle aziende americane, potrebbe tuttavia sollevare dubbi sulla reale portata dell’impegno per la sostenibilità globale. È importante monitorare l’attuazione dell’IRA e valutare se le sue misure saranno sufficienti per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni e se contribuiranno a un’equa transizione energetica a livello mondiale.