Il Piemonte si prepara al futuro: lezione dall’alluvione di 30 anni fa
A 30 anni dall’alluvione che ha colpito il Piemonte, un convegno organizzato dall’Ordine dei Geologi del Piemonte, in collaborazione con il dipartimento di Scienze della Terra dell’Università, il Cnr-Irpi e Sigea, ha acceso i riflettori sulla necessità di essere preparati ad affrontare eventi climatici estremi.La drammatica situazione di Valencia, con la sua recente alluvione, è solo l’ultimo esempio di come le calamità naturali siano in aumento, e sottolinea l’urgenza di un sistema di pre-allerta e protezione civile efficiente. Il convegno ha fornito un’occasione per fare il punto sul presente, con uno sguardo al futuro e partendo dal passato, per trarre insegnamenti preziosi da esperienze come quella del 1993.
Il passato insegna: la necessità di investire in prevenzione
Il presidente dell’Ordine dei Geologi del Piemonte, Ugo De la Pierre, ha espresso preoccupazione per la gestione delle politiche territoriali in ambito idrogeologico, sottolineando la necessità di un costante monitoraggio del territorio e di investimenti economici mirati.Fabio Luino del Cnr Irpi, ricordando quei giorni di 30 anni fa, ha sottolineato come l’alluvione abbia colto tutti impreparati. Pur riconoscendo i progressi fatti in termini di prevenzione, ha evidenziato che c’è ancora molto da fare.
Verso un futuro più sicuro: la sfida della prevenzione
L’evento ha evidenziato la necessità di un sistema di pre-allerta e protezione civile che funzioni in modo efficiente, con cittadini informati e pronti a reagire in caso di emergenza. La burocrazia non deve ostacolare i progetti necessari per garantire la sicurezza del territorio.Il convegno è stato un importante passo avanti nella consapevolezza del problema e nella ricerca di soluzioni concrete per affrontare le sfide poste dai cambiamenti climatici. Il passato insegna che la prevenzione è fondamentale per un futuro più sicuro.
La prevenzione come investimento per il futuro
L’evento in Piemonte sottolinea l’importanza di considerare la prevenzione come un investimento per il futuro. Non solo in termini di sicurezza e salvaguardia della vita umana, ma anche in termini di risorse economiche, evitando i costi elevati che le calamità naturali comportano. È necessario un cambio di mentalità, con una maggiore attenzione alla gestione del territorio e alla pianificazione di interventi mirati.