Un piano d’azione per la sicurezza della ricerca
Il governo italiano ha varato un piano d’azione per tutelare l’università e la ricerca dalle ingerenze straniere. La strategia, che sarà presentata in una conferenza stampa a Palazzo Chigi giovedì alle 11, prevede il coinvolgimento del comparto dell’intelligence per monitorare e intervenire in caso di minacce. La conferenza stampa vedrà la partecipazione della ministra dell’Università e della ricerca Anna Maria Bernini, del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, del presidente della Crui (Conferenza dei rettori delle università italiane) Giovanna Iannantuoni, e del presidente della Conper (Consulta nazionale dei presidenti degli Enti di ricerca) Antonio Zoccoli.
Un’iniziativa in linea con le raccomandazioni europee
Il piano d’azione si inserisce nel contesto delle raccomandazioni del Consiglio europeo, che a maggio ha sollecitato i paesi membri a rafforzare la sicurezza della ricerca per affrontare i rischi derivanti dalla cooperazione internazionale. Tali rischi includono il trasferimento indesiderato di conoscenze, le ingerenze straniere e le violazioni dell’etica o dell’integrità.Il governo italiano ha lavorato a lungo su questa strategia, che è già operativa attraverso il confronto di tutti gli attori interessati.
Un golden power per la ricerca
Il piano d’azione è paragonato allo strumento del golden power, ossia i poteri speciali che il governo può esercitare sul fronte dell’innovazione prodotta dalle aziende, per tutelare l’interesse nazionale.L’obiettivo è quello di garantire la sicurezza e l’integrità della ricerca italiana, proteggendola da influenze esterne che potrebbero compromettere la sua indipendenza e la sua capacità di contribuire allo sviluppo del paese.
La sfida della sicurezza nella ricerca
La crescente globalizzazione della ricerca scientifica presenta nuove sfide in termini di sicurezza. Il piano d’azione italiano rappresenta un passo importante per affrontare i rischi di ingerenze straniere e garantire l’integrità della ricerca. Sarà interessante vedere come questa strategia si svilupperà e come sarà recepita dalla comunità scientifica italiana.