Caos alla Stazione Centrale di Milano
La stazione Centrale di Milano è stata teatro di un’intensa giornata di disagi a causa dello sciopero di otto ore indetto dai sindacati in seguito all’accoltellamento di un capotreno a Genova. L’astensione ha colpito tutti i tipi di convogli, dai regionali all’alta velocità, con numerose cancellazioni annunciate e ritardi che hanno raggiunto picchi di 170 minuti.
Il cartellone di arrivi e partenze era un susseguirsi di annunci di cancellazioni, mentre al box informazioni si è formata una lunga coda di viaggiatori in attesa di avere informazioni sui treni in partenza. Le biglietterie, chiuse per effetto dello sciopero, hanno contribuito ad aumentare il disagio.
Testimonianze dei viaggiatori
“Dovevo partire con un regionale per Torino che è stato cancellato”, ha raccontato Gloria M., “Sono riuscita a cambiare attraverso la app”.
Più fortunata una famiglia poco distante: “Ce l’avemo!” ha esultato Francesca M. quando sul cartellone è comparso l’avviso di arrivo del loro Intercity per Roma.
“Anche il mio Italo fino ad ora c’è”, ha aggiunto poco distante Monica G., mostrando la lista in pdf dei convogli sicuri ricevuta poco prima tramite il proprio account.
Il peso dello sciopero sulla mobilità
Lo sciopero dei treni, pur comprensibile alla luce del grave episodio di violenza subito dal capotreno a Genova, ha avuto un impatto significativo sulla mobilità dei viaggiatori. Il caos alla stazione Centrale di Milano è solo un esempio di come l’interruzione del servizio ferroviario possa creare disagi e disorientamento per chi si affida al trasporto pubblico. È fondamentale che si trovi un equilibrio tra il diritto di sciopero e la necessità di garantire un servizio essenziale per la collettività.