Un successo inaspettato: oltre 1,3 miliardi di euro alle casse dello Stato
Il concordato preventivo, la misura che ha permesso a partite IVA e forfettari di regolarizzare la propria posizione fiscale con l’Agenzia delle Entrate, ha superato le aspettative. Il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, ha dichiarato al Sole 24 Ore che l’incasso attuale si attesta a più di 1,3 miliardi di euro, con oltre 500mila partite IVA che hanno aderito alla misura.
Il successo del concordato si basa sulla sua capacità di portare fuori dal perimetro dell’evasione fiscale un numero significativo di contribuenti. Secondo i dati forniti dal viceministro, ben 160mila partite IVA sono passate da un voto di inaffidabilità totale o quasi al fisco a un voto di affidabilità, posizionandosi al 10% e rientrando nel perimetro della legalità.
Inoltre, il concordato ha fatto emergere oltre 8,5 miliardi di base imponibile ai fini delle imposte dirette (Irpef e Ires) e altri 6,3 miliardi come valore della produzione ai fini dell’Irap. Questo ha portato a un primo risultato di circa 1,3 miliardi di euro nel biennio, con l’applicazione delle imposte sostitutive previste dal concordato, che garantiscono oltre 425 milioni per il 2024 e 865 milioni per il 2025.
La riapertura del termine: un’opzione in discussione
Nonostante il successo del concordato, il viceministro Leo ha aperto la porta a una possibile riapertura del termine per l’adesione.
Tuttavia, ha sottolineato che la riapertura è auspicabile solo a condizione che ci sia il via libera collegiale del Governo e della maggioranza e che porti a un effettivo giovamento alla finanza pubblica.
La nuova finestra per il concordato preventivo si aprirebbe solo per quei contribuenti che hanno presentato entro il 31 ottobre la dichiarazione dei redditi ma non hanno aderito al concordato. Questo vincolo è necessario per non complicare il nuovo calendario fiscale del 2025.
Un passo avanti nella lotta all’evasione fiscale
Il successo del concordato preventivo rappresenta un passo significativo nella lotta all’evasione fiscale in Italia. La misura ha dimostrato di essere efficace nel portare fuori dal perimetro dell’evasione un numero considerevole di contribuenti, e ha contribuito a far emergere una base imponibile significativa.
Tuttavia, è importante considerare che la riapertura del termine per l’adesione potrebbe avere implicazioni per il calendario fiscale del 2025 e per la stabilità del sistema fiscale.
È fondamentale che il Governo e la maggioranza prendano una decisione ponderata sulla riapertura, tenendo conto di tutti i fattori in gioco e garantendo la trasparenza e la chiarezza del processo.