L’ultima sfida di Trump: Harris contro Tyson
Donald Trump non ha abbandonato la sua retorica violenta neanche nell’ultimo giorno di campagna elettorale. In un comizio in Pennsylvania, l’ex presidente Usa ha suggerito che Kamala Harris dovrebbe salire sul ring con il pugile Mike Tyson.
“Mettete Mike sul ring con Kamala. Sarà interessante”, ha detto Trump.
Questa non è la prima volta che Trump usa un linguaggio violento in campagna elettorale. Nei giorni scorsi, il tycoon aveva detto che non gli dispiacerebbe se sparassero ai media, aveva evocato il plotone di esecuzione per Liz Cheney e aveva detto che gli piacerebbe restituire il “colpo” che gli ha dato Michelle Obama criticandolo pesantemente.
Politica e stelle: Trump contro Beyoncé
Nel suo comizio in Pennsylvania, Trump ha anche criticato Beyoncé per il suo endorsement a Kamala Harris. “Non abbiamo bisogno di una stella perché abbiamo una politica, una politica grandiosa”, ha affermato Trump.
Il tycoon ha ventilato per oggi una vittoria per la quale “aspettiamo da quattro anni”, è tornato a promettere “una nuova età dell’oro” e a presentarsi come un unto del Signore che lo ha salvato da un attentato “che non ci ha fermato ma ci ha solo resi più determinati a finire il lavoro”.
La retorica violenta di Trump: un pericolo per la democrazia?
L’uso continuo di un linguaggio violento da parte di Trump è un segnale preoccupante. Non solo alimenta la divisione e l’odio, ma può anche ispirare violenza reale. È importante ricordare che le parole hanno un peso e che la retorica di Trump ha un impatto reale sulle persone. La democrazia si basa sul rispetto reciproco e sul dialogo civile, e il linguaggio violento di Trump minaccia questi valori fondamentali.