La riforma di Gravina approvata con ampia maggioranza
L’assemblea straordinaria della FIGC ha approvato le modifiche allo statuto federale proposte dal presidente Gabriele Gravina con oltre l’83% dei voti favorevoli. La riforma, che mira a ridefinire gli equilibri all’interno del sistema calcistico italiano, ha visto il sostegno di tutte le componenti del calcio italiano, ad eccezione della Lega Serie A.
Il presidente Gravina ha presentato le sue proposte come un tentativo di “adeguare lo Statuto nella ricerca di un nuovo equilibrio federale, con il rispetto e la responsabilità come denominatore comune”. Ha anche sottolineato come il rispetto sia mancato “negli ultimi mesi”, con lui stesso diventato “bersaglio di infamie e dossieraggi”.
La riforma prevede un aumento del peso della Lega Serie A in assemblea, che avrà d’ora in poi il 18% dei voti e quattro consiglieri federali. La Lega B avrà due consiglieri e il 6% dei voti, mentre la Lega Pro avrà due consiglieri e il 12% dei voti. Il presidente Gravina ha affermato che il peso della Lega A “va ben oltre quella della Premier League presa a modello”, ma la Lega A chiedeva il 20% e cinque consiglieri, ritenendo la proposta “non sufficiente”.
La Lega A ha ottenuto la piena autonomia nella organizzazione delle sue competizioni e l’ “intesa forte” per tutte le norme che la riguardano, una sorta di veto.
La Lega Serie A si oppone e presenta ricorso
La Lega Serie A si è opposta in blocco alla riforma, con nessuna delle 20 società che ha votato a favore. Il presidente della Lega A, Lorenzo Casini, ha definito la riforma “un’occasione mancata” per “raggiungere un maggior equilibrio” dei pesi in ambito federale.
Casini ha sottolineato come la Serie A “conta di più ma non abbastanza”, e ha annunciato la presentazione di un ricorso contro la riforma. La Lega A ha espresso la sua intenzione di “fare il punto per i prossimi passi” in occasione della prossima assemblea, prevista per il 18 novembre.
Il presidente dell’Inter, Giuseppe Marotta, ha espresso la necessità di “un confronto schietto” con la federazione e di “posizioni di non belligeranza”, chiedendo di “eliminare questa aria di conflittualità che sfocia in personalismi”.
Il presidente della Lega Pro, Matteo Marani, ha parlato di “crociate che hanno fatto sprofondare il calcio in un punto penoso” e ha riconosciuto la Lega A come “il motore del movimento”. La Lega C ha rinunciato ad un consigliere in favore della Lega A, in cambio di un “cambio di passo delle politiche che per il calcio, un riconoscimento del nostro mondo”.
Anche il presidente della Lega dilettanti, Giancarlo Abete, e il presidente della Lega B, Mauro Balata, hanno espresso il loro sostegno alle proposte di Gravina, chiedendo un “cambio di passo delle politiche che per il calcio, un riconoscimento del nostro mondo”.
Il futuro di Gravina e le richieste alla politica
Il presidente Gravina ha dichiarato che “scioglierà la riserva” sul suo futuro “tra qualche giorno”, dopo aver “messo a punto un confronto politico con tutte le componenti”. Ha sottolineato che “il presidente Figc deve essere una persona considerata in grado di essere una guida”.
Gravina ha anche elencato le richieste alla politica, chiedendo di “non occuparsi di numeri e percentuali di voto” e di concentrarsi su temi come il Tax Credit, una percentuale sulle scommesse, le sponsorizzazioni da betting e la semplificazione burocratica per realizzare e ammodernare gli impianti. “Sono queste le problematiche da affrontare con urgenza e che il mondo della politica, con cui vogliamo il dialogo, deve contribuire a risolvere”.
La riforma di Gravina ha diviso il mondo del calcio italiano, con la Lega Serie A che si oppone in blocco e le altre componenti che la sostengono. Il futuro del calcio italiano dipenderà dalla capacità di trovare un punto di equilibrio tra le diverse esigenze e di affrontare le sfide che il sistema calcistico italiano deve affrontare.
Il futuro del calcio italiano
La riforma di Gravina rappresenta un tentativo di ridefinire gli equilibri all’interno del sistema calcistico italiano. La divisione tra la Lega Serie A e le altre componenti del calcio italiano dimostra la complessità del panorama calcistico italiano. Il futuro del calcio italiano dipenderà dalla capacità di trovare un punto di equilibrio tra le diverse esigenze e di affrontare le sfide che il sistema calcistico italiano deve affrontare. Sarà importante che le diverse componenti del calcio italiano trovino un terreno comune per lavorare insieme al fine di migliorare il sistema calcistico italiano e di garantire un futuro positivo per il calcio italiano.