Un quadro di stabilità con un leggero aumento dei pagamenti puntuali
Secondo lo studio di Cribis, aggiornato al 30 settembre 2024, il terzo trimestre del 2024 conferma un quadro di stabilità nel panorama dei pagamenti in Italia. Le aziende che pagano con puntualità rappresentano il 44,3% del totale, con un leggero aumento rispetto al terzo trimestre 2023 (+0,4%). Il tempo medio di pagamento si attesta a 67 giorni, in calo rispetto ai 71 giorni registrati nel trimestre precedente.
Questo dato positivo è in linea con una tendenza generale di miglioramento dei pagamenti puntuali, che si osserva da qualche tempo. Tuttavia, è importante sottolineare che il livello di puntualità rimane ancora relativamente basso, con una percentuale di aziende che pagano in ritardo superiore al 50%.
Lo studio evidenzia anche una diminuzione dei ritardi gravi oltre i 90 giorni, che si attestano al 4%, con una riduzione dello 0,8% rispetto al trimestre precedente. Questo dato suggerisce che le aziende stanno cercando di migliorare la loro gestione dei pagamenti, riducendo il rischio di ritardi significativi.
Le microimprese: un’area critica
Le microimprese, pur mostrando una buona performance nella classe di pagamento alla scadenza (45,4%), registrano anche il più alto livello di ritardi gravi (4,6%). Questo dato evidenzia un’area critica all’interno del panorama dei pagamenti in Italia, che richiede un’attenzione particolare.
Le microimprese, spesso caratterizzate da una minore solidità finanziaria, possono essere più vulnerabili alle difficoltà economiche e alle fluttuazioni del mercato. È importante che le istituzioni e le organizzazioni di categoria si impegnino a fornire supporto e strumenti alle microimprese per migliorare la loro gestione dei pagamenti e ridurre il rischio di ritardi.
Il divario territoriale
Lo studio di Cribis evidenzia un significativo divario territoriale nella puntualità dei pagamenti. Il Nord Est si conferma l’area geografica più affidabile, con il 52,7% di pagamenti puntuali, mentre le imprese del Sud e Isole mostrano le criticità maggiori, con il 31,4%.
La Lombardia, il Veneto e l’Emilia-Romagna sono le regioni con la maggiore quota di pagamenti puntuali (oltre il 52%), mentre la Sicilia e la Calabria occupano le ultime posizioni del ranking, con una quota pari rispettivamente al 25,3% e al 26,7%.
Questo divario territoriale riflette le differenze economiche e strutturali tra le diverse regioni italiane. Le regioni del Nord, caratterizzate da un tessuto industriale più sviluppato e da una maggiore solidità finanziaria, tendono a registrare livelli di puntualità più elevati. Al contrario, le regioni del Sud, spesso afflitte da problemi di sottosviluppo e di disoccupazione, presentano maggiori difficoltà nel rispettare i termini di pagamento.
Le sfide per il futuro
I dati dello studio di Cribis evidenziano la necessità di un’azione congiunta da parte di istituzioni, imprese e organizzazioni di categoria per migliorare la puntualità dei pagamenti in Italia. È importante promuovere una cultura del pagamento puntuale, incentivando le aziende a rispettare i termini di pagamento e a gestire in modo efficiente la propria liquidità.
Inoltre, è necessario intervenire sulle cause alla base del divario territoriale, promuovendo lo sviluppo economico delle regioni del Sud e rafforzando il tessuto imprenditoriale locale. Solo attraverso un’azione coordinata e un impegno condiviso si potrà contribuire a creare un sistema di pagamenti più efficiente e stabile in Italia.