L’antifascismo non è ancora riconosciuto come sinonimo di democrazia liberale
Lo scrittore Antonio Scurati, tornato in Rai dopo il caso del monologo censurato sulla terza rete, ha espresso la sua preoccupazione per la mancata identificazione dell’antifascismo con la democrazia liberale in Italia. In un’intervista a Marco Damilano nel programma “Il Cavallo e la Torre”, Scurati ha affermato: “Se ancora oggi non possiamo consentire, con serenità e civiltà, di dirci tutti antifascisti, e sono trascorsi alcuni mesi dalla querelle che mi ha impedito di leggere il mio monologo e quella parola non è ancora stata pronunciata da chi ci governa, vedo una pervicace ostinazione nel riconoscere l’ovvio, cioè che l’antifascismo oggi per noi qui in Italia si identifica nella democrazia liberale. Un pervicace rifiuto che è una minaccia alla democrazia liberale.”
La minaccia alla democrazia liberale è già in atto
Scurati ha poi esteso la sua analisi alla scena politica internazionale, evidenziando come la minaccia alla democrazia liberale non sia solo un’ipotesi per il futuro, ma una realtà presente. Riferendosi alla campagna elettorale americana, Scurati ha dichiarato: “Credo che sia già successo: mentre da un lato resisto a usare parola fascista come stigma, dall’altro invito tutti a non temere dal futuro una minaccia per la democrazia liberale, perché è già qui, è ora, è in atto. Non è un ritorno del fascismo storico, perché non penso che Trump sia fascista nel senso proprio del termine, ma la sua concezione della democrazia, nei suoi atti giù compiuti, è manifestamente autoritaria. E una democrazia autoritaria è già di per sé una forte minaccia alla sopravvivenza della democrazia liberale. Che vinca o che perda Trump, che faccia la secessione o la lotta armata, la minaccia è già qui e ora.”
Il ruolo degli intellettuali e la critica ai populisti
Scurati ha anche espresso la sua preoccupazione per il ruolo degli intellettuali nella società contemporanea, affermando: “Più passano i giorni e più mi rattristo. Gli intellettuali ma anche gli scienziati, i portatori di sapere, di conoscenza, vengono additati dai populisti come nemici del popolo, che cavalcano rifiuto per le elite fino al suicidio del mondo. Le oligarchie si sono meritate il sentimento di rigetto da parte del popolo, ma chi lo cavalca fino al suicidio del pianeta è sciagurato e colpevole davanti alla storia.”
Il quinto capitolo di M e il 25 aprile
Infine, Scurati ha annunciato che sta lavorando al quinto capitolo della sua saga dedicata a Mussolini, “M”, e ha espresso il desiderio di vederlo pubblicato il prossimo 25 aprile. “Devo finire di scriverlo, confesso che mi piacerebbe vederlo pubblicato il prossimo 25 aprile”, ha concluso Scurati.
L’importanza di un dibattito aperto sull’antifascismo
Le parole di Scurati sollevano un punto cruciale: la necessità di un dibattito aperto e franco sull’antifascismo in Italia. Non solo è fondamentale riconoscere l’antifascismo come un valore fondante della democrazia liberale, ma è anche necessario riflettere su come questa minaccia si manifesta oggi, in un contesto politico e sociale in continua evoluzione. Il rischio di un’interpretazione superficiale e strumentale dell’antifascismo è reale e richiede una costante vigilanza e un’analisi critica.