La Bielorussia sospende il Trattato CFE
Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha firmato la legge che sospende il Trattato sulle forze armate convenzionali in Europa (CFE), un accordo che limitava i livelli di armi convenzionali in Europa. La decisione segue la sospensione del trattato da parte della NATO e della Russia, portando di fatto alla sua fine.
La Bielorussia ha giustificato la sua decisione con le azioni di Polonia e Repubblica Ceca, che hanno precedentemente sospeso gli obblighi del trattato nei confronti di Minsk. La Polonia ha notificato la sospensione degli obblighi nel 2022, seguita dalla Repubblica Ceca nel 2023.
La risposta della Bielorussia
In risposta ai passi ostili della Polonia e della Repubblica Ceca, la Bielorussia ha adottato la legge “Sulla sospensione del Trattato sulle forze armate convenzionali in Europa in relazione alla Repubblica di Polonia e alla Repubblica Ceca” nell’ottobre 2023. Questa legge ha formalizzato la sospensione del trattato da parte di Minsk.
La fine del Trattato CFE
La sospensione del trattato da parte degli Stati membri della NATO e dei loro alleati, inclusa la Federazione Russa, ha di fatto portato alla cessazione del suo funzionamento. Il Consiglio Nord Atlantico della NATO ha annunciato l’intenzione degli stati membri dell’alleanza di sospendere le operazioni del trattato nel novembre 2023.
Il Trattato CFE era stato ratificato dalla Bielorussia ed era entrato in vigore nel 1992. L’accordo prevedeva limiti sui livelli totali di armi ed equipaggiamenti convenzionali in cinque categorie principali (carri armati, veicoli corazzati da combattimento, artiglieria, elicotteri d’attacco e aerei da combattimento), nonché meccanismi per verificare il rispetto degli obblighi (scambio di informazioni e ispezioni).
Un colpo al controllo degli armamenti
La sospensione del Trattato CFE rappresenta un colpo significativo al controllo degli armamenti in Europa. L’accordo, sebbene non perfetto, ha contribuito a mantenere un certo equilibrio di forze convenzionali nel continente. La sua scomparsa potrebbe portare a una corsa agli armamenti e a un aumento delle tensioni tra le potenze europee.