Un’emergenza a tutto campo
Il settore agricolo laziale è in ginocchio. Coldiretti Lazio ha lanciato un grido d’allarme, denunciando una situazione drammatica che coinvolge diverse filiere e che sta mettendo in ginocchio gli agricoltori della regione. Tra i problemi principali emergono il calo di oltre il 50% della produzione di nocciole, con punte del 70% in alcune zone, l’attacco dei lupi che sta decimando gli allevamenti ovini e caprini, con perdite che arrivano fino a 250.000 capi, e l’utilizzo di latte di bufala congelato importato dall’estero per la produzione di mozzarella.
La situazione è così grave che i pastori sono costretti a dormire in auto per sventare gli attacchi dei lupi ai loro allevamenti allo stato brado.
Il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri, ha definito la situazione “drammatica”, sottolineando che i cali di produzione non riescono a coprire nemmeno i costi di produzione. “Continuiamo da mesi a sollecitare l’assessore competente affinché affronti le numerose problematiche che affliggono il mondo agricolo, ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta”, ha affermato Granieri, chiedendo l’intervento del presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca.
Le richieste di Coldiretti Lazio
Coldiretti Lazio ha presentato una serie di richieste all’assessore regionale all’Agricoltura, Giancarlo Righini, per affrontare l’emergenza. La prima richiesta, inviata il 24 settembre, riguardava la convocazione di un tavolo di crisi per il settore del latte di bufala, con l’obiettivo di porre fine all’utilizzo di latte congelato importato e di cagliata estera, e di regolamentare l’utilizzo del fusore. In questa occasione, l’associazione ha anche chiesto uno stanziamento di 15 milioni di euro da destinare agli allevatori e per la polverizzazione del latte congelato.
Successivamente, Coldiretti Lazio ha presentato un esposto alla Repressione Frodi e ha richiesto un ulteriore tavolo di crisi per il settore delle nocciole, con un focus sul calo della produzione e la richiesta di uno stanziamento di 5 milioni di euro per un fondo mutualistico. Infine, l’associazione ha richiesto altri 5 milioni di euro per realizzare un piano di ricostruzione del patrimonio ovicaprino.
Un futuro incerto per l’agricoltura laziale
La situazione dell’agricoltura laziale è critica e richiede un intervento immediato da parte delle istituzioni. Coldiretti Lazio ha dimostrato un forte impegno nel denunciare le problematiche del settore e nel sollecitare soluzioni concrete. La risposta da parte delle autorità regionali è fondamentale per garantire la sopravvivenza del settore agricolo laziale e per proteggere il futuro degli agricoltori che ogni giorno si impegnano per garantire la produzione di cibo di qualità.
La crisi che sta attraversando l’agricoltura laziale è un campanello d’allarme per l’intero settore agroalimentare italiano. La scarsità di risorse, l’emergenza fauna selvatica e la concorrenza sleale da parte di prodotti importati sono solo alcune delle sfide che il settore deve affrontare. La necessità di un’azione congiunta tra istituzioni, associazioni di categoria e agricoltori è fondamentale per garantire un futuro sostenibile per l’agricoltura italiana.
Considerazioni personali
La situazione descritta da Coldiretti Lazio è allarmante e richiede un’attenzione immediata da parte delle istituzioni. L’agricoltura è un settore fondamentale per l’economia del Lazio e per la sicurezza alimentare del Paese. È necessario agire con tempestività e concretezza per affrontare le sfide che stanno mettendo a rischio il futuro del settore. La collaborazione tra istituzioni, associazioni di categoria e agricoltori è fondamentale per trovare soluzioni efficaci e sostenibili.
È importante ricordare che la tutela dell’ambiente e la biodiversità sono elementi cruciali per la sostenibilità del settore agricolo. La gestione della fauna selvatica, ad esempio, richiede un approccio integrato che tenga conto delle esigenze degli allevatori e della necessità di preservare la biodiversità.
Infine, è fondamentale promuovere la trasparenza e la tracciabilità dei prodotti agroalimentari, per contrastare la concorrenza sleale e garantire la qualità dei prodotti offerti ai consumatori.