Inchiesta in corso per il crollo della tettoia alla stazione di Novi Sad
Le autorità serbe sono impegnate in una serrata inchiesta per far luce sul tragico crollo della tettoia alla stazione di Novi Sad, avvenuto venerdì scorso. L’incidente ha causato la morte di 14 persone e il ferimento grave di altre 3, suscitando profondo dolore e sconcerto in tutto il Paese. Il ministro dell’interno Ivica Dacic ha confermato che sono state già sentite 26 persone, tra cui il ministro dei trasporti Goran Vesic, il suo vice, funzionari del ministero preposti alle ispezioni e controlli, rappresentanti delle Ferrovie di Serbia e della compagnia che ha eseguito i recenti lavori di ristrutturazione alla stazione. L’obiettivo dell’inchiesta è accertare le responsabilità dell’incidente e comprendere le cause che hanno portato al crollo della struttura, realizzata 60 anni fa e non interessata dai recenti lavori di ristrutturazione. Finora non sono stati disposti arresti, ma gli inquirenti stanno raccogliendo informazioni e elementi utili alle indagini.
L’incidente e le sue conseguenze
Il crollo della tettoia ha provocato un bilancio tragico: 14 morti e 3 feriti gravi, che hanno subito amputazioni alle gambe e alle mani. Le loro condizioni restano critiche. Il presidente Aleksandar Vucic ha chiesto rapide indagini e l’accertamento delle responsabilità. In segno di lutto nazionale, ieri è stata proclamata giornata di lutto in tutto il Paese, mentre oggi il lutto prosegue a Novi Sad e nella Voivoduna, la regione settentrionale di cui è capoluogo.
Riflessioni sul tragico evento
Questa tragedia ci ricorda l’importanza della sicurezza nelle infrastrutture pubbliche. È fondamentale che le autorità competenti svolgano controlli rigorosi e periodici per garantire la sicurezza di edifici e strutture, soprattutto quelle che ospitano un gran numero di persone. La ricostruzione delle cause del crollo della tettoia alla stazione di Novi Sad è un passo fondamentale per evitare che tragedie simili si ripetano in futuro.