Candidati ‘impresentabili’ alle elezioni europee
La commissione antimafia ha reso noti i nomi di sette candidati alle elezioni europee del 8 e 9 giugno che non sono in regola con il codice di autoregolamentazione delle candidature, il decalogo approvato dalla commissione antimafia per tutte le competizioni elettorali.
La presidente della commissione antimafia, Chiara Colosimo, ha spiegato che la Direzione nazionale antimafia ha segnalato venti nomi di candidati che presentavano criticità, ma solo sette sono stati ritenuti dalla commissione in contrasto con il Codice di autoregolamentazione, per lo più per problemi legati a procedimenti giudiziari.
La commissione ha sottolineato che la segnalazione è solo un alert di valenza etica e non comporta l’esclusione dalle liste.
I candidati segnalati
I sette candidati segnalati dalla commissione antimafia sono:
- Angelo Antonio D’Agostino, di ‘Forza Italia Noi Moderati Ppe’ circoscrizione meridionale, rinviato a giudizio nel 2016 dal gup di Roma per corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio.
- Marco Falcone, di ‘Forza Italia Noi Moderati Ppe’ circoscrizione Isole, rinviato a giudizio nel luglio 2023 per induzione indebita a dare e promettere utilità, e nel dicembre 2020, per tentata concussione.
- Alberico Gambino, lista ‘Fratelli d’Italia’ Circoscrizione meridionale, ex sindaco di Pagani (Salerno), la cui decadenza è stata dichiarata dal Tribunale di Nocera Inferiore nel 2019.
- Giuseppe Milazzo, europarlamentare uscente che corre con ‘Fratelli d’Italia’ circoscrizione Isole, rinviato a giudizio nel dicembre 2020, per tentata concussione.
- Filomena Greco, della lista ‘Stati Uniti di Europa’ circoscrizione meridionale, rinviata a giudizio a gennaio 2024, per turbata libertà del procedimento di scelta del contraente.
- Luigi Grillo, di ‘Forza Italia Noi Moderati Ppe’ circoscrizione nord-ovest, condannato nel 2014 a 2 anni e mesi 8 di reclusione per i reati di associazione per delinquere, turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio, e altro.
- Antonio Mazzeo, nella lista del Partito Democratico circoscrizione centrale, rinviato a giudizio nel settembre 2022 per bancarotta fraudolenta.
Alcuni dei candidati hanno espresso la loro contrarietà alla segnalazione, sostenendo di non avere nessun conto in sospeso con la giustizia e di non aver mai avuto a che fare con ambienti criminali.
La posizione della commissione antimafia
La presidente Colosimo ha espresso soddisfazione per la tempistica con cui la Dna e il Procuratore nazionale antimafia hanno trasmesso gli elenchi, permettendo alla commissione di verificarli in tempo utile. Questo, secondo Colosimo, permette una corretta informazione a chi andrà a votare.
La commissione antimafia ha sottolineato che la segnalazione non è un giudizio di colpevolezza, ma un alert di valenza etica, in quanto i candidati segnalati non sono in linea con le regole del codice di autoregolamentazione.
Considerazioni personali
La segnalazione della commissione antimafia solleva un importante dibattito sulla trasparenza e l’etica nella politica. La presenza di candidati con procedimenti giudiziari in corso o condanne passate solleva interrogativi sulla loro idoneità a ricoprire ruoli di responsabilità. È importante ricordare che la segnalazione non è un giudizio di colpevolezza, ma un alert di valenza etica che i cittadini devono tenere in considerazione al momento del voto. La commissione antimafia ha svolto un ruolo importante nel fornire informazioni utili ai cittadini per una scelta consapevole.