Un clima di violenza che incombe sulle elezioni
Le elezioni in Messico sono state funestate da una serie di omicidi che hanno colpito candidati, precandidati e aspiranti a cariche elettive. La ministra della Sicurezza, Rosa Icela Rodríguez, ha confermato che 22 persone sono state uccise durante il processo elettorale in corso.
Secondo i dati forniti dalle autorità elettorali, otto omicidi sono stati ufficialmente registrati presso l’Istituto Elettorale Nazionale (Ine) o presso gli istituti elettorali locali.
Inoltre, sono stati registrati quattro omicidi di precandidati, ovvero persone che erano ufficialmente iscritte nelle liste dei loro partiti ma non avevano ancora ottenuto l’iscrizione ufficiale.
Infine, dieci omicidi sono stati commessi ai danni di aspiranti che non erano iscritti né nelle liste dei loro partiti né in quelle dell’Ine, ma che avevano dichiarato di aspirare a partecipare alle elezioni come candidati.
Un problema sistemico
La violenza contro i politici in Messico è un problema sistemico che si ripete da anni. Le elezioni del 2021 sono state le più violente della storia recente del paese, con oltre 100 candidati assassinati.
Le cause di questa violenza sono molteplici e vanno dalla corruzione e dall’impunità al controllo del territorio da parte dei cartelli della droga.
Le autorità messicane stanno lavorando per contrastare la violenza elettorale, ma la situazione rimane critica.
L’importanza di un processo elettorale libero e sicuro
La violenza contro i politici è un grave problema che minaccia la democrazia. È fondamentale che le autorità messicane prendano misure concrete per garantire la sicurezza dei candidati e dei cittadini durante le elezioni. Solo in questo modo si potrà garantire un processo elettorale libero e democratico.