Timori di fuga e possibili aiuti
Secondo un’informativa dei carabinieri del Nucleo investigativo di Varese, alcuni “clienti del gruppo” coinvolti in presunti dossieraggi illegali potrebbero attivare “canali di fuga” per aiutare i “componenti” della centrale di cyber-spie a scappare. La motivazione? Evitare “ripercussioni su se stessi o sui propri interessi economici”. Questi “clienti”, “consapevoli” della riservatezza e dell’illegalità delle “attività investigative commissionate”, potrebbero temere di essere coinvolti in un’indagine e cercare di proteggere se stessi e i propri affari. L’informativa, datata fine giugno scorso, evidenzia un clima di preoccupazione e di possibile collaborazione tra i “clienti” e i “componenti” della banda.
Il legame con una compagnia di voli privati
L’informativa dei carabinieri di Varese fa luce anche sul legame tra Nunzio Samuele Calamucci, ritenuto il capo della banda, e una compagnia svizzera di voli privati. Calamucci avrebbe effettuato diversi “spostamenti” con questa compagnia, un dettaglio che potrebbe rivelarsi cruciale per ricostruire i suoi movimenti e le sue attività. La compagnia di voli privati, non identificata nell’informativa, potrebbe aver fornito un servizio di trasporto riservato a Calamucci, permettendogli di spostarsi in modo discreto e di evitare eventuali controlli.
Un’indagine in corso
La notizia dell’informativa dei carabinieri di Varese evidenzia la complessità dell’indagine sui presunti dossieraggi illegali. Il timore di fuga da parte di alcuni “clienti” e il legame di Calamucci con una compagnia di voli privati suggeriscono che l’indagine potrebbe essere in una fase delicata, con la possibilità di fughe e di ostacoli alle indagini. Sarà fondamentale per gli inquirenti identificare tutti i “clienti” coinvolti, ricostruire i flussi finanziari e svelare la vera natura delle “attività investigative commissionate”.