Sciopero della scuola e dell’università: proteste contro tagli e precariato
La Cub-Sur ha indetto uno sciopero per domani, 20 settembre 2023, per protestare contro i tagli all’organico, il precariato e le basse retribuzioni nella scuola e nell’università. La manifestazione principale si terrà a Torino, con concentramento alle 10 in corso Vittorio Emanuele II, davanti alla sede dell’Ufficio scolastico regionale, e partenza del corteo verso piazza Castello dopo le 11. Presidi sono previsti anche in altre città, tra cui Roma, Catania, Modena e Vicenza.
Secondo la Cub-Sur, il Governo ha erogato risorse per il rinnovo del contratto 2022-24 del personale della scuola inferiori a un terzo rispetto all’inflazione degli ultimi tre anni. “In pratica gli aumenti previsti comportano solo un recupero parziale ed erogato in ritardo”, afferma il sindacato. Inoltre, si prevede di tagliare quasi 8.000 posti di lavoro tra personale docente, amministrativo, tecnico e ausiliario.
Anche la ‘Carta docenti’, per spese relative a formazione e aggiornamento, è oggetto di critiche. La Cub-Sur dubita che la cifra di 500 euro prevista sarà la stessa nei prossimi anni e sottolinea che la Carta, finora prevista solo per il personale di ruolo, è riconosciuta solo ai supplenti al 31 agosto, creando una divisione tra colleghi precari. Il sindacato teme anche una possibile riduzione del suo importo.
Anche il comparto universitario, “già stremato da anni di tagli e privatizzazioni”, subisce un danno, in particolare per quanto riguarda la sua componente precaria: dottorandi, ricercatori, assegnisti.
Le rivendicazioni della Cub-Sur
La Cub-Sur rivendica un adeguato inquadramento contrattuale a tutela dei ritmi di lavoro e la stabilizzazione di tutti i lavoratori precari dell’Università, così come di tutti i lavoratori della scuola.
Considerazioni
Lo sciopero della scuola e dell’università indetto dalla Cub-Sur mette in luce una serie di problemi che affliggono il settore dell’istruzione in Italia. La mancanza di risorse, il precariato e le basse retribuzioni sono fattori che minano la qualità dell’insegnamento e la dignità del lavoro dei docenti e del personale scolastico. Il rinnovo contrattuale, giudicato insufficiente dal sindacato, non sembra rispondere alle esigenze del settore. La ‘Carta docenti’, sebbene un’iniziativa lodevole, presenta delle criticità che necessitano di essere affrontate, come la disparità di trattamento tra personale di ruolo e supplenti e la possibile riduzione del suo importo. È necessario un intervento urgente da parte del Governo per garantire un futuro più stabile e dignitoso per il personale della scuola e dell’università.