Un calo a sorpresa dopo tre mesi di crescita
A settembre, dopo tre mesi consecutivi di crescita, il numero di occupati in Italia ha subito un calo dello 0,3%, pari a -63mila unità. La flessione ha interessato sia i dipendenti permanenti che quelli a termine, secondo i dati provvisori dell’Istat. Il dato si attesta a 23 milioni 983mila occupati.
Tasso di occupazione in calo, disoccupazione stabile
Su base mensile, il tasso di occupazione è sceso al 62,1%, con una diminuzione di 0,1 punti percentuali. Al contrario, il tasso di disoccupazione è rimasto stabile al 6,1%. Il tasso di disoccupazione giovanile, invece, è salito al 18,3%, con un aumento di 0,3 punti percentuali.
Confronto con settembre 2022: un quadro positivo
Rispetto allo stesso mese del 2022, il numero di occupati è comunque aumentato di 301mila unità (+1,3%). Questo aumento è dovuto principalmente all’incremento dei dipendenti permanenti (+331mila) e degli autonomi (+81mila), mentre i dipendenti a termine hanno subito un calo di -110mila unità.
Un segnale di attenzione per il mercato del lavoro
Il calo dell’occupazione a settembre, dopo un periodo di crescita, è un segnale che merita attenzione. È importante analizzare le cause di questa flessione per comprendere se si tratta di un fenomeno temporaneo o se è l’inizio di un trend più preoccupante. La stabilità del tasso di disoccupazione potrebbe indicare che il mercato del lavoro è ancora in grado di assorbire le perdite di posti di lavoro, ma è necessario monitorare attentamente la situazione nei prossimi mesi.