La crisi diplomatica argentina
Il presidente argentino Javier Milei ha chiesto le dimissioni della ministra degli Esteri Diana Mondino in seguito al voto dell’Argentina contro il blocco economico degli Stati Uniti a Cuba all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. La decisione di Milei è stata confermata all’ANSA da fonti della presidenza. Il nuovo ministro degli Esteri sarà Gerardo Werthein, attuale ambasciatore argentino negli Stati Uniti. La notizia è stata diffusa dal portavoce della Presidenza, Manuel Adorni.
Le motivazioni del voto e le conseguenze
Il voto dell’Argentina contro il blocco di Cuba ha suscitato polemiche e tensioni diplomatiche con gli Stati Uniti. Il presidente Milei, noto per le sue posizioni liberiste e filo-americane, ha espresso la sua disapprovazione per la decisione della ministra Mondino, considerata un’azione in contrasto con la politica estera del suo governo. La sostituzione della ministra con l’ambasciatore Werthein, figura di spicco del mondo degli affari e con una forte esperienza diplomatica, potrebbe segnalare un cambio di rotta nella politica estera argentina, con un maggiore allineamento agli Stati Uniti.
L’impatto sulla politica estera argentina
La decisione di Milei di sostituire la ministra degli Esteri dopo il voto contro il blocco di Cuba è un segnale importante per la politica estera argentina. L’allineamento con gli Stati Uniti, in particolare in un contesto di crescente competizione geopolitica, potrebbe avere un impatto significativo sulle relazioni dell’Argentina con altri paesi del continente e con le organizzazioni internazionali. Sarà interessante osservare come si evolverà la politica estera argentina sotto la guida del nuovo ministro degli Esteri, Gerardo Werthein.