Risultati positivi per Prysmian nei primi nove mesi del 2024
Il gruppo Prysmian ha annunciato risultati positivi per i primi nove mesi del 2024, con un utile netto in crescita del 7,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, raggiungendo i 619 milioni di euro. I ricavi si attestano a 12,362 miliardi, mentre l’adjusted ebitda è pari a 1,4 miliardi, con margini in miglioramento all’11,4%. La generazione di cassa è stata anch’essa positiva, con un free cash flow Ltm in crescita del 34,3% a 979 milioni.
Conferma dell’outlook rivisto al rialzo
Il gruppo ha confermato l’outlook rivisto al rialzo, già annunciato con la pubblicazione dei risultati del primo semestre 2024. La guidance prevede un adjusted ebitda compreso tra 1,9 e 1,95 miliardi, un free cash flow compreso tra 840 e 920 milioni, una riduzione delle emissioni di gas serra Scopo 1 & 2 del 36% e riduzione Scopo 3 del 13% rispetto al 2019, includendo Encore Wire all’interno del perimetro.
Il commento del CEO Massimo Battaini
Il CEO Massimo Battaini ha commentato positivamente i risultati, sottolineando che “Prysmian ha continuato a migliorare i margini e la generazione di cassa. I risultati dimostrano che Prysmian è ben posizionata per perseguire la crescita organica e un miglioramento dei margini”. Battaini ha inoltre aggiunto che “Il solido track record di Prysmian nel raggiungimento degli obiettivi, ci ha permesso di confermare il nostro outlook per il 2024, che abbiamo aggiornato nel primo semestre del 2024. In occasione del secondo Capital Markets Day di Prysmian, che si terrà a New York il prossimo marzo, annunceremo i nostri nuovi ambiziosi obiettivi”.
Un futuro positivo per Prysmian?
I risultati positivi di Prysmian nei primi nove mesi del 2024 sono un segnale incoraggiante per il futuro del gruppo. La crescita dell’utile netto e la conferma dell’outlook rivisto al rialzo suggeriscono che Prysmian è sulla buona strada per raggiungere i suoi obiettivi di crescita e di miglioramento dei margini. Tuttavia, è importante considerare anche i fattori esterni che potrebbero influenzare il mercato e le performance del gruppo in futuro, come l’andamento economico globale, le tensioni geopolitiche e l’evoluzione del settore energetico.