Un terzo trimestre difficile per Stellantis
Il terzo trimestre del 2024 si è rivelato impegnativo per Stellantis, con ricavi netti in calo del 27% rispetto allo stesso periodo del 2023, attestandosi a 33 miliardi di euro. Questo calo è attribuibile principalmente a minori consegne e a un mix di prodotti sfavorevole, oltre all’impatto dei prezzi e dei cambi. Le consegne consolidate sono diminuite del 20% su base annua, attestandosi a 1.148.000 unità. La riduzione delle consegne è stata causata da diversi fattori, tra cui la cessata produzione di alcuni modelli per la transizione del portafoglio prodotti, la riduzione pianificata delle scorte in Nord America e le difficoltà del mercato europeo.
La guidance finanziaria rimane invariata
Nonostante le sfide del terzo trimestre, Stellantis ha confermato la sua guidance finanziaria per il 2024. Il margine del risultato operativo adjusted è previsto tra il 5,5% e il 7%, in calo rispetto al precedente “double digit”. Il free cash flow industriale, inizialmente previsto positivo, è ora previsto in rosso tra 5 e 10 miliardi di euro. La società ha aggiornato i suoi target a settembre, riducendo le consegne alla rete di oltre 200.000 veicoli nel secondo semestre, il doppio della stima precedente.
Prospettive future per Stellantis
Nonostante i risultati del terzo trimestre, Stellantis si mostra fiduciosa per il futuro. Doug Ostermann, cfo di Stellantis, ha sottolineato i progressi compiuti nell’indirizzare i problemi operativi, in particolare la riduzione dello stock negli Stati Uniti e la stabilizzazione della quota di mercato nello stesso Paese. Ostermann ha anche evidenziato i ritardi nell’avvio di alcuni modelli in Europa, causati da rigorosi requisiti di qualità, ma ha espresso fiducia nel fatto che la società beneficerà presto dell’espansione significativa che l’ondata di prodotti di nuova generazione porterà nel 2025 e oltre.
L’impatto della transizione verso l’elettrico
Il calo delle consegne di Stellantis è in parte dovuto alla transizione verso l’elettrico, che sta portando a un riassetto del portafoglio prodotti e a una riduzione della produzione di alcuni modelli tradizionali. Questa transizione è fondamentale per il futuro dell’industria automobilistica, ma comporta anche sfide significative, come la necessità di investimenti ingenti e la gestione di un mercato in continua evoluzione.